IL lavoro stagionale in Italia

Titolo Rivista AFFARI SOCIALI INTERNAZIONALI
Autori/Curatori Franco Pittau, Luca Di Sciullo
Anno di pubblicazione 2003 Fascicolo 2003/1
Lingua Italiano Numero pagine 12 P. Dimensione file 73 KB
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Attualmente la popolazione italiana è invecchiata e i lavoratori si spostano dal Sud con più difficoltà, atteso che questa forma di lavoro è più insicura e i compensi offerti non sono ritenuti così allettanti (specialmente in agricoltura), né attirano le troppe ore giornaliere, i turni di notte e il lavoro di domenica. Si è posto rimedio a questa lacuna con il ricorso alla manodopera immigrata, che è più disponibile ad accettare la mobilità territoriale e le condizioni di questo lavoro, tanto che in determinati contesti (agricoltura) è arrivata a costituire la maggioranza della nuova manodopera richiesta. La programmazione di lavoratori stagionali per il 2001 ha superato le 30.000 unità. Il lavoro stagionale riguarda tutte le regioni italiane, comprese quelle del Sud che con maggiori difficoltà vengono autorizzate alle chiamate nominative dall’estero per l’alto tasso di disoccupazione in loco, con particolare riguardo al settore turistico, agricolo e commerciale. In questo articolo si parte da un cenno all’aumento di questo fabbisogno occupazionale, si riportano i risultati di una recente indagine sul campo, effettuata dal Censis, che mostra le difficoltà ma anche le convenienze del lavoro stagionale e si termina con una breve rassegna della normativa e con i dati statistici. In particolare, secondo le organizzazioni imprenditoriali e i sindacati l’irregolarità tra i lavoratori immigrati stagionali per mancanza del permesso di soggiorno è meno diffusa rispetto al passato, anche a seguito dei controlli più frequenti e dei risvolti penali delle infrazioni. Ancora diffusa è, invece, l’evasione previdenziale: all’INPS non viene dichiarato l’intero compenso e al lavoratore, tenuto conto che dopo un certo numero di giornate lavorative ha diritto all’indennità di disoccupazione, si chiede di continuare a lavorare senza tuttavia procedere al pagamento dei contributi per le assicurazioni sociali.;

Franco Pittau, Luca Di Sciullo, IL lavoro stagionale in Italia in "AFFARI SOCIALI INTERNAZIONALI" 1/2003, pp , DOI: