L'applicazione del "Criteria-Based Content Analysis" (C.B.C.A) a racconti di storie vere e inventate

Titolo Rivista MALTRATTAMENTO E ABUSO ALL’INFANZIA
Autori/Curatori Paola Di Blasio, Alessia Conti
Anno di pubblicazione 1 Fascicolo 2000/3
Lingua Italiano Numero pagine 22 P. Dimensione file 256 KB
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Negli ultimi anni è stata dedicata un’attenzione crescente ad un metodo utilizzato per valutare la testimonianza del bambino soprattutto nei casi di abuso sessuale, denominato Criteria Based Content Analysis (C.B.C.A.). Tale metodo si basa sull’assunto che le deposizioni frutto di un’esperienza realmente esperita differiscano qualitativamente da quelle inventate. Il presente lavoro si ispira alle ricerche classiche di Steller e si propone di verificare la capacità del C.B.C.A. di discriminare tra storie vere e storie inventate. Sono stati presi in esame 44 bambini di 9 anni a cui è stato chiesto di raccontare tre storie: una frutto di una esperienza reale e due inventate di contenuto traumatico lieve e forte. I risultati mettono in evidenza la capacità discrimitativa globale del C.B.C.A. che, attraverso i suoi criteri, appare uno strumento idoneo a valutare i racconti frutto di un’esperienza reale come qualitativamente diversi da quelli non veri, frutto di invenzione o di coercizione. Parole chiave: Bambini in età scolare, valutazione delle dichiarazioni, testimonianza, analisi di contenuto.;

Paola Di Blasio, Alessia Conti, L'applicazione del "Criteria-Based Content Analysis" (C.B.C.A) a racconti di storie vere e inventate in "MALTRATTAMENTO E ABUSO ALL’INFANZIA" 3/2000, pp , DOI: