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Il reato proprio e l'amministratore di fatto
Autori:

Rebecca Girani

Il reato proprio e l'amministratore di fatto

Nuove suggestioni e tradizionali problemi

L’opera analizza, nella prima parte, il fondamento teorico e la struttura del reato proprio, dedicando spazio anche ai rapporti di interferenza con l’istituto del concorso di persone. La seconda parte dell’indagine si propone di “mettere alla prova” gli esiti dell’analisi della teoria generale del reato proprio, esaminando la vexata questio della responsabilità penale dell’amministratore di fatto.

Pagine: 450

ISBN: 9788835173229

Edizione: in preparazione 1a edizione 2025

Codice editore: 20389.4

Pagine: 450

ISBN: 9788835179832

Edizione:in preparazione 1a edizione 2025

Codice editore: 20389.4

Informazioni sugli open access

L’opera analizza, nella prima parte, il fondamento teorico e la struttura del reato proprio, dedicando spazio anche ai rapporti di interferenza con l’istituto del concorso di persone. La seconda parte dell’indagine si propone di “mettere alla prova” gli esiti dell’analisi della teoria generale del reato proprio, esaminando la vexata questio della responsabilità penale dell’amministratore di fatto, che àgita da lungo tempo la dottrina e la giurisprudenza. Dopo aver dimostrato come l’art. 2639 del Codice civile costituisca non il precipitato regolativo di un principio generale, ma una norma con una chiara e limitata funzione incriminatrice, si propongono alcune linee di sviluppo in prospettiva de iure condendo con l’auspicio che si possa correggere la rotta sul tema, al fine di assicurare il pieno rispetto dei principi fondamentali del diritto penale, primo fra tutti il principio di legalità.

Rebecca Girani è attualmente docente a contratto di Diritto penale presso l’Alma Mater – Università di Bologna. Dopo aver conseguito la laurea in Giurisprudenza nel 2018, ha ottenuto il titolo di dottore di ricerca in Scienze giuridiche nel 2022 presso l’Ateneo bolognese, nel quale dal 2022 al 2024 è stata assegnista di ricerca. È autrice di numerose pubblicazioni scientifiche sulle principali riviste di diritto penale. Ha focalizzato i propri studi sui delitti
contro la vita e l’incolumità individuale e sul diritto penale dell’economia. Ha svolto un periodo di ricerca presso l’IDUSI di Lugano. È membro del Comitato di redazione delle riviste L’Indice penale e Penale. Diritto e Procedura. Svolge altresì la professione di avvocato a Bologna.

Introduzione

Parte Prima

Il fondamento del reato proprio

  • Premessa
  • La necessità di un’analisi del reato proprio
  • Il reato proprio: terminologia e classificazioni nella dottrina italiana
  • Il fondamento del reato proprio
  • I reati di mano propria
  • Alcune considerazioni conclusive

La struttura del reato proprio

  • Premessa
  • I c.d. elementi dell’autorìa (Tätermerkmale)
  • La collocazione della qualifica soggettiva del reato proprio al di fuori del fatto
  • La complessa individuazione del ruolo della qualifica soggettiva: la posizione di Delitala e la critica di Maiani
  • (segue) Le ulteriori ricostruzioni interpretative
  • La qualifica soggettiva nella teoria del fatto di reato
  • Cenni alla nozione di fatto di reato
  • La colpevolezza nei reati propri

Il concorso di persone nel reato proprio

  • Premessa
  • Il concorso di persone nel reato
  • L’ammissibilità del concorso di persone nel reato proprio e la natura giuridica dell’art. 117 del Codice penale
  • Le principali questioni sollevate dal concorso di persone nel reato proprio: la distribuzione dei ruoli tra intraneus ed extraneus e il coefficiente soggettivo richiesto in capo all’intraneus
  • L’inammissibilità della figura dell’autore mediato nel sistema penale italiano
  • L’ipotesi del mutamento del titolo del reato disciplinata dall’art. 117 del Codice penale
  • (segue) L’art. 117 del Codice penale quale residua ipotesi di responsabilità oggettiva
  • Il concorso di persone nei reati di mano propria
  • Alcune riflessioni conclusive

Parte Seconda

La discussa figura dell’amministratore di fatto, quale soggetto attivo nel diritto penale dell’economia

  • Premessa
  • I principi costituzionali che vengono in rilievo nella tematica in esame
  • Il reato proprio nel diritto penale dell’economia: il nodo cruciale della scissione tra la titolarità formale della qualifica soggettiva e il concreto esercizio della funzione corrispondente
  • La figura dell’amministratore di fatto
  • La posizione della giurisprudenza penale e civile prima della riforma dell’art. 2639 del Codice civile
  • Alcune perplessità sollevate dalla teoria funzionalistica
  • (segue) Critica all’argomento dell’interpretazione estensiva
  • (segue) Critica all’argomento del c.d. funzionario di fatto
  • I tentativi di riforma e la disciplina positiva
  • L’intervento del legislatore in materia di reati societari: l’art. 2639 del Codice civile
  • La responsabilità penale dell’amministratore di fatto…
  • … e quella dell’amministratore di diritto?

La funzione incriminatrice dell’art. 2639 del Codice civile: il necessario rispetto del principio di legalità

Sezione I. La funzione incriminatrice dell’art. 2639 del Codice civile
- Premessa
- La funzione dell’art. 2639, comma 1, del Codice civile, secondo la dottrina e la giurisprudenza maggioritarie
- Critica. La funzione incriminatrice dell’art. 2639, comma 1, del Codice civile
- Un ulteriore argomento a sostegno della tesi: l’inconciliabilità tra il concetto del “diritto vivente” e il ragionamento analogico in malam partem

Sezione II . Bilancio dell’indagine e prospettive de iure condendo in merito alla responsabilità penale dell’amministratore di fatto
- Sintesi e ricomposizione del quadro
- Un’indagine comparatistica in prospettiva de iure condendo
- Le possibili linee di sviluppo del tema in prospettiva de iure condendo

Riferimenti alla delega di funzioni

  • Premessa
  • Delega di funzioni vs. delega gestoria
  • L’istituto della delega di funzioni
  • La genesi giurisprudenziale della delega di funzioni
  • Gli orientamenti della dottrina: l’approccio oggettivistico e quello soggettivistico
  • L’intervento del legislatore nello specifico ambito del diritto penale del lavoro
  • Le differenze tra la precedente elaborazione giurisprudenziale e la successiva disciplina delineata dal T.U.S.L.
  • L’obbligo residuo in capo al datore di lavoro a fronte di una delega valida
  • La delega di funzioni carente di uno o più requisiti di validità
  • La disciplina della delega di funzioni in settori diversi rispetto al diritto penale del lavoro
  • Alcune riflessioni conclusive

Conclusioni

Bibliografia

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