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La regolazione pubblica per il contrasto ai cambiamenti climatici
Autori:

Luna Aristei

La regolazione pubblica per il contrasto ai cambiamenti climatici

Stato, mercato, finanza

Negli ultimi decenni il contrasto ai cambiamenti climatici ha fortemente condizionato la regolazione pubblica, con approcci top down e bottom-up. Un significativo esempio di tale regolazione può essere rinvenuto nella definizione dei limiti di carico ecologici che caratterizzano gli strumenti di mercato e finanziari per l’abbattimento delle emissioni inquinanti. È grazie alla finanza sostenibile e alla tassonomia Ue sostenibile finanziaria che è stato possibile ricondurre i proventi derivanti da tali meccanismi di mercato e finanziari nell’alveo dei criteri Environmental Social Governance e del principio Do not significant harm. Il significativo grado di incidenza della regolazione pubblica dell’Unione pone però il problema delle relazioni tra la disciplina Ue e quella nazionale, con particolare riguardo ai condizionamenti che gli obiettivi sovranazionali determinano non soltanto sulla definizione delle politiche nazionali, ma anche sugli spazi che lo Stato conserva nella scelta degli investimenti da effettuare.

Pagine: 360

ISBN: 9788835178293

Edizione:in preparazione 1a edizione 2025

Codice editore: 1590.57

Possibilità di stampa: No

Possibilità di copia: No

Possibilità di annotazione:

Formato: PDF con DRM per Digital Editions

Informazioni sugli e-book

Negli ultimi decenni il contrasto ai cambiamenti climatici ha fortemente condizionato la regolazione pubblica, con approcci top down e bottom-up. Un significativo esempio di tale regolazione può essere rinvenuto, in tempi recenti, nella definizione dei limiti di carico ecologici che caratterizzano gli strumenti di mercato e finanziari per l’abbattimento delle emissioni inquinanti. È grazie alla finanza sostenibile e alla tassonomia Ue sostenibile finanziaria che è stato possibile ricondurre i proventi derivanti da tali meccanismi di mercato e finanziari nell’alveo dei criteri Environmental Social Governance (Esg) e del principio Do not significant harm (Dnsh). Il significativo grado di incidenza della regolazione pubblica dell’Unione pone però il problema delle relazioni tra la disciplina Ue e quella nazionale, con particolare riguardo ai condizionamenti che gli obiettivi sovranazionali (volti al perseguimento di beni pubblici europei, Bpe) determinano non soltanto sulla definizione delle politiche nazionali, ma anche sugli spazi che lo Stato conserva nella scelta degli investimenti da effettuare. È necessario ripensare alla radice il modello di regolazione pubblica, in modo da ritagliare un ruolo più flessibile e incisivo dello Stato, consentendo ai governi nazionali, da un lato, di poter programmare e pianificare con tecnica anticipante e resiliente e, dall’altro, di poter affrontare con efficace capacità decisionale la policrisi che caratterizza l’epoca contemporanea.

Luna Aristei è assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Giurisprudenza della Luiss Guido Carli. Ha conseguito il dottorato in Diritto e Impresa presso la Luiss Guido Carli e il Master di II livello in Diritto dell’Ambiente presso l’Università Roma Tre. Ha svolto dei periodi di ricerca presso la Thomas Jefferson University e la Maastricht University ed è autrice di diverse pubblicazioni in tema di diritto ambientale, sanitario e amministrativo.

La tutela del clima e gli interessi economici

  • Il principio dello sviluppo sostenibile e il dualismo tutela ambientale-efficienza economica
  • La definizione di clima e l’evoluzione della disciplina a livello internazionale
  • La disciplina euro-unitaria e gli obiettivi di neutralità climatica al 2050
  • Il frequente differimento del legislatore italiano nel recepimento degli obiettivi sovranazionali a tutela del clima
  • La rinnovata centralità ambientale nelle politiche statali a opera della riforma costituzionale del 2022

Il mutato ruolo dello Stato nel mercato a tutela del clima

  • Premessa. Il mutato ruolo dello Stato nel mercato: dallo “stato regolatore” a un nuovo modello di stato “resiliente”
  • Le teorie economiche a tutela delle res communes omnium e la necessaria individuazione di una loro unanime definizione
  • L’individuazione di uno strumento di mercato per internalizzare le esternalità negative
  • L’iniziale ampia ingerenza del regolatore e l’impiego di standard vincolanti
  • La tutela del clima da parte dell’autorità pubblica mediante il mercato: la creazione di mercati artificiali
  • La teoria di Coase e il cap and trade
  • Baseline & credit. Modello alternativo di tutela del clima mediante il mercato e il rischio della doppia contabilizzazione
  • Gli altri strumenti ibridi per orientare le condotte di mercato
  • La tassa “pigouviana” sul carbonio
  • Gli strumenti volontari e il ruolo marginale del regolatore pubblico
  • Considerazioni conclusive sugli strumenti economici ambientali. Esiste uno strumento di mercato efficiente?

I mercati finanziari e la finanza climatica: nuovi strumenti a tutela del clima

  • La complessa ricerca di un’unanime definizione di finanza sostenibile
  • L’origine della finanza “sostenibile” e la peculiare categoria della finanza climatica
  • Environment, Social and Governance: il rating ESG come guida per gli investimenti sostenibili
  • Il necessario blending finanziario per l’attuazione della transizione ecologica e il ruolo delle banche
  • La funzione centrale ricoperta dagli investitori privati nella transizione ecologica
  • Lo strumento finanziario dei green bond e il confronto con gli altri strumenti di mercato. Esiste uno strumento efficiente?
  • Il ruolo del regolatore nella definizione degli investimenti sostenibili. La tassonomia sostenibile eurounitaria e il principio del do not significant harm
  • La nuova categoria dei Beni Pubblici Europei. Le implicazioni finanziarie e di regolazione

Considerazioni conclusive

Bibliografia

Collana: Studi di diritto pubblico

Argomenti: Diritto, giustizia

Livello: Studi, ricerche

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