Finanza e investimenti a Napoli nel Settecento
Autori:

Vittoria Ferrandino

Finanza e investimenti a Napoli nel Settecento

Il ruolo dei banchi pubblici al tempo di Carlo di Borbone

Controllati dal governo e sostenuti dal popolo, i banchi pubblici napoletani, progenitori del Banco di Napoli, si svilupparono in un ambiente in evoluzione. Questo saggio vuole illustrare gli aspetti salienti della finanza a Napoli nel Settecento, come il vantaggio derivante dall’aumento dei depositi bancari e quindi dei fondi da investire, che portarono alla nascita di ben sette banchi in una sola città, dando vita a un «sistema» bancario efficiente e ben coordinato.

Pagine: 128

ISBN: 9788835171997

Edizione: 1a edizione 2024

Codice editore: 383.2.4

Disponibilità: Discreta

Pagine: 128

ISBN: 9788835177821

Edizione:1a edizione 2024

Codice editore: 383.2.4

Possibilità di stampa: No

Possibilità di copia: No

Possibilità di annotazione:

Formato: PDF con DRM per Digital Editions

Informazioni sugli e-book

Controllati dal governo e sostenuti dal popolo, i banchi pubblici napoletani, progenitori del Banco di Napoli, si svilupparono in un ambiente in evoluzione. In Carlo di Borbone, giunto a Napoli nel 1734, si vedeva l’iniziatore di un’età di riforme. Con lui si rafforzava il senso dello Stato contrapposto alla nobiltà ed al clero e si concretizzava il desiderio di un Regno indipendente. Intorno al 1740, con la ripresa del ciclo economico, seguita alla depressione dei decenni precedenti, la città di Napoli fece registrare un notevole sviluppo demografico. Mentre nelle province del Regno, il popolo, in maggioranza composto da agricoltori e pastori, viveva in condizioni quanto mai precarie, la miseria nella capitale si sopportava più facilmente grazie ai privilegi concessi alla città.
Sorti per iniziativa di opere pie, i banchi pubblici napoletani si svilupparono grazie alla diffusione della fede di credito, un titolo di credito rilasciato a fronte dei depositi effettuati dalla clientela. Scopo di questo saggio è illustrare gli aspetti salienti della finanza a Napoli nel Settecento, come il vantaggio derivante dall’aumento dei depositi bancari e quindi dei fondi da investire, nonché il funzionamento delle scritture contabili e la finalità della redazione del bilancio di chiusura di queste particolari istituzioni creditizie. Non va dimenticato, infatti, che i banchi pubblici napoletani non intendevano perseguire uno scopo lucrativo, ma il loro obiettivo principale era quello di soccorrere le persone bisognose. Almeno questo era l’obiettivo iniziale, anche se poi cominciarono ad investire i capitali a loro disposizione, il che diede la possibilità di una prospera vita a ben sette banchi in una sola città, realizzando un «sistema» bancario efficiente e ben coordinato.

Vittoria Ferrandino è professore ordinario di Storia economica presso il Dipartimento di Diritto, Economia, Management e Metodi quantitativi dell’Università degli studi del Sannio. I suoi interessi scientifici hanno riguardato l’economia e la società del Mezzogiorno d’Italia in età moderna e contemporanea e, in particolare, le problematiche relative alle comunità locali, al credito e all’industria, per poi estendersi allo studio della longevità delle aziende familiari e al loro sforzo di internazionalizzazione. Fra le sue principali pubblicazioni si ricordano: Una comunità molisana in età moderna. Economia, finanza e società ad Agnone (1994), Lo Strega e gli Alberti. Storia di un’industria dell’Italia meridionale (1999), L’economia sannita nel ventesimo secolo (assieme a E. De Simone, 2003), Il Monte Pio dei Marinai di Torre del Greco. Tre secoli di attività al servizio dei “corallari” (2008) e Banche ed emigranti nel Molise. Credito e rimesse ad Agnone fra Otto e Novecento (2011).

Introduzione

L’attività bancaria a Napoli al tempo di Carlo di Borbone

  • La situazione monetaria e creditizia: gli antichi banchi pubblici napoletani
  • L’ordinamento dei banchi
  • Le operazioni tipiche e la contabilità dei banchi pubblici

I rapporti tra la «Casa» e il «Banco»: gestione e rilevazioni contabili

  • I conti accesi alla «Casa» e al «Banco»: il conto corrente
  • Il conto dei capitali e il conto di compre e ricompre
  • Gli arrendamenti e i banchi pubblici

Il prestito su pegno e le attività caritative

  • I conti relativi al prestito su pegno
  • Il problema degli interessi sui pegni
  • L’attività caritativa: i conti delle confidenze e altri conti

I banchi pubblici e la finanza pubblica

  • Le finanze della Città di Napoli
  • L’attività dei banchi a sostegno delle finanze della capitale
  • Le sovvenzioni alla Corte
  • Il ruolo dei banchi pubblici al tempo di Carlo di Borbone: considerazioni conclusive

Fonti e Bibliografia

Indice dei nomi

Collana: Collana di Storia economica

Argomenti: Storia del pensiero economico - Storia economica

Livello: Studi, ricerche

Potrebbero interessarti anche