Globalizzazione e mobilità umana: riflessioni e prospettive

Titolo Rivista AFFARI SOCIALI INTERNAZIONALI
Autori/Curatori Francesco Lazzari
Anno di pubblicazione 2002 Fascicolo 2001/2
Lingua Italiano Numero pagine 22 P. Dimensione file 91 KB
DOI
Il DOI è il codice a barre della proprietà intellettuale: per saperne di più clicca qui

Qui sotto puoi vedere in anteprima la prima pagina di questo articolo.

Se questo articolo ti interessa, lo puoi acquistare (e scaricare in formato pdf) seguendo le facili indicazioni per acquistare il download credit. Acquista Download Credits per scaricare questo Articolo in formato PDF

Anteprima articolo

FrancoAngeli è membro della Publishers International Linking Association, Inc (PILA)associazione indipendente e non profit per facilitare (attraverso i servizi tecnologici implementati da CrossRef.org) l’accesso degli studiosi ai contenuti digitali nelle pubblicazioni professionali e scientifiche

Internazionalizzazione e complessità sono due fenomeni che sembrano caratterizzare sempre più l’età contemporanea. Esse complicano il concetto stesso di globalità nelle sue diverse articolazioni di globalismo, globalizzazione, glocalizzazione con la messa in discussione di due parametri fondamentali dello stato democratico moderno: la fede nel progresso e l’idea stessa di stato nazione. In tale contesto l’esperienza del viandante, dell’uomo in mobilità scosso tra isole e arcipelaghi sociali, temporali, spaziali, culturali, territoriali, si deve misurare con i drammi e le opportunità ingessate offerte dalla società del libero mercato, della comunicazione e del neoliberismo. La possibile alternativa che viene proposta si focalizza sulla valorizzazione della mobilità umana, e non solo di quella economica o dei consumi, con l’intento di far poggiare la globalizzazione sui principi dell’etica e dello sviluppo, dell’equità e della sicurezza, della vitalità e dell’autorealizzazione solidale e responsabile.;

Francesco Lazzari, Globalizzazione e mobilità umana: riflessioni e prospettive in "AFFARI SOCIALI INTERNAZIONALI" 2/2001, pp , DOI: