Elogio della psicoanalisi perché gli autori del volume, psicoanalisti e intellettuali, individuano il senso e il valore della psicoanalisi nella sua capacità di interrogarsi, e perciò di rinnovarsi, di porsi come attuale nel dibattito culturale contemporaneo. Ma con il coraggio della inattualità.

Inattualità perché la psicoanalisi non garantisce verità assolute, progressi rapidi, obbiettivi sicuri: propone il rigore della tecnica, la tenacia della riflessione su di sé e la continuità della ricerca. Come premessa per ogni lavoro produttivo sia sul piano clinico (individuale e di gruppo) sia sul piano teorico.

Con questi principi gli autori si sono rivolti ad Enzo Morpurgo perché la sua attività è un caso esemplare di pensiero e pratica che attingono alla psicoanalisi ortodossa, e nel contempo la interrogano in modo critico.

Morpurgo trae dalla psicoanalisi ortodossa la vocazione terapeutica, la fedeltà all'istituzione e il rigore del metodo, ma al tempo stesso rappresenta il pensiero critico: sempre interessato al punto di vista dell'altro, appassionato alla discussione con le diverse "visioni del mondo" delle scienze e della filosofia e appassionato alle ragioni della politica, intesa come problema del vivere associato.

Alcuni autori hanno così ripensato il Primo Colloquio simulato, la pratica formativa originale per il nostro paese che ha raccolto attorno a Morpurgo una generazione di psicoterapeuti. E tutta l'attività culturale di Morpurgo e dei gruppi da lui animati, incentrata sul confronto della psicoanalisi con il mondo sociale e culturale che è al di fuori della stanza di analisi. Altri autori si rivolgono a Morpurgo quale destinatario delle proprie ricerche cliniche, teoriche e storiche e presentano il dibattito attuale all'interno della psicoanalisi e ai suoi confini; questi lavori condividono con quelli dedicati più specificamente alle esperienze di Morpurgo un clima di pensiero: quello dell'interrogazione sui limiti e le possibilità della psicoanalisi. Tutti i contributi risultano infine accomunati dall'impegno metodologico e della passione per il pensiero problematico. In questo senso ancora "elogio della psicoanalisi", come pensiero non dogmatico, né scettico; ma che sa dare testimonianza sia della propria posizione sia di quella dell'altro.