Titolo Rivista PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE
Autori/Curatori Riccardo Marco Scognamiglio
Anno di pubblicazione 2025 Fascicolo 2025/3
Lingua Italiano Numero pagine 12 P. 451-462 Dimensione file 254 KB
DOI 10.3280/PU2025-003005
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L’invito a creare un dibattito sul tema del digitale e del suo legame con la clinica testimonia la necessità di continuare a discuterne al di fuori di posizioni tecnofile o tecnofobe. La mia risposta al contributo di Catanzaro (2025) vuole ribadire la premessa da cui mi muovo per intendere il fenomeno del digitale, ossia quella dell’habitat digitale. Se noi consideriamo il digitale al di fuori di una dialettica soggetto/oggetto ma, diversamente, una “sostanza” nella quale siamo immersi, viene meno la possibilità di intendere una soggettività che fa uso del Web per poter esprimere liberamente parti di sé. Questa soggettività, al contrario, è “digitalizzata” ab origine. Da qui ne emerge tutta una serie di nuovi fenomeni clinici che non devono essere ridotti alla categoria di dipendenza tecnologica, ma invitano il clinico ad acquisire nuove lenti ermeneutiche e adottare nuovi modi di stare con l’altro. Infine, il coinvolgimento dell’Intelligenza Artificiale (Artificial Intelligence [AI]) da parte della redazione allarga il dibattito dalla questione del soggetto a quella della macchina. Prima di confrontarci su “cosa fa” l’AI, dovremmo anzitutto riflettere su “cosa noi pensiamo sia”, per poi inoltrarci nello scottante tema del perché l’umano vive la macchina come un soggetto agente in grado di rispondere al suo malessere.
Parole chiave:Soggettività; Intelligenza Artificiale; Dipendenze tecnologiche; Social network; Digitale
Riccardo Marco Scognamiglio, Her-rare humanum est… Commento agli interventi di Riccardo Catanzaro e dell’Intelligenza Artificiale in "PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE" 3/2025, pp 451-462, DOI: 10.3280/PU2025-003005