Titolo Rivista QUESTIONE GIUSTIZIA
Autori/Curatori Giovanni Palombarini, Carlo Renoldi
Anno di pubblicazione 2006 Fascicolo 2006/5
Lingua Italiano Numero pagine 16 P. 929-944 Dimensione file 103 KB
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In questa riflessione ci si vuole soffermare sul ridimensionamento del ricorso al carcere attraverso la combinazione dei princìpi «una cella un detenuto» e «il numero chiuso in carcere». Aggiungiamo: è solo un esercizio, una riflessione a prescindere. A prescindere dalla politica penale di governi vecchi e nuovi. A prescindere dalla possibilità di vere riforme. A prescindere da quelli che sono gli attuali equilibri politici, la cui vischiosità e improduttività in termini di prospettive riformatrici sono generalmente note (come se ciò non bastasse, il valore sicurezza, inteso come tutela dell’ordine pubblico, attraversa gli schieramenti e i sentimenti di ampi strati popolari in modo così profondo e distorto che è impossibile prevedere oggi una trasformazione del sistema penale e del ventaglio delle pene con un drastico ridimensionamento di quella carceraria). A prescindere però anche da alcuni princìpi considerati da molti, oggi, come valori irrinunciabili, in particolare quello della certezza della pena; o da ruoli definiti in determinati limiti, come quello attuale della magistratura di sorveglianza. Dunque questo è un intervento che riguarda una stagione che non c’è e che, se dovesse maturare in futuro, probabilmente dovrebbe passare attraverso riflessioni e scelte di dimensione europea. Qui e oggi questo intervento è quindi soltanto un esercizio, un tragitto di considerazioni senza attualità; o, se si vuole, solo una provocazione.;
Giovanni Palombarini, Carlo Renoldi, Una consapevole provocazione: pena detentiva e numero chiuso in "QUESTIONE GIUSTIZIA " 5/2006, pp 929-944, DOI: