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Teoria dello sviluppo infantile

Alfred Baldwin

Teoria dello sviluppo infantile

Heider, Lezin, Piaget, Freud, le Teorie S-R, Werner, Parsons e Bales

Edizione a stampa

36,50

Pagine: 656

ISBN: 9788820479923

Edizione: 8a edizione 1993

Codice editore: 1221.2

Disponibilità: Discreta

La psicologia dello sviluppo infantile ha registrato negli ultimi anni un notevole incremento di pubblicazioni. In una situazione siffatta, è facile specie per gli studenti - lasciarsi coinvolgere da problemi di ricerca settoriale, cosi da perdere di vista una prospettiva più ampia. Dì qui l'opportunità e la validità dell'opera di Baldwin, ossia di una trattazione sistematica delle principali teorie, le quali, se non esauriscono tutto lo scibile sul comportamento e lo sviluppo infantile, rappresentano complessivamente un vasto corpo di ricerche relative a questo campo.

Il trattato è suddiviso in sette sezioni, ognuna dedicata all'esame di una posizione teorica: gli assunti di senso comune sul comportamento umano nella formulazione sistematica proposta da Fritz Heider sotto il nome di «psicologia ingenua»; Kurt Lewin e la teoria del campo; la teoria di Jean Piaget; Sigmund Freud e la teoria psicoanalitica dello sviluppo; le teorie stimolo-risposta; il punto di vista evolutivo organismico di Heinz Werner; il punto di vista sociologico di Talcott Parsons e Robert F. Bales. Questa articolazione consente di discutere in modo approfondito ciascuna teoria, di illuminare alcune delle principali ricerche che la sottendono, di collocarla prospetticamente illustrandone il retroterra filosofico e metodologico. La parte finale di ogni sezione sviluppa una critica della dottrina in questione, incentrata non tanto sui suoi difetti metodologici o sulla mancanza di rigore operativo, quanto su un riesame dei suoi principali concetti, diretto a valutarne la fecondità per il futuro sviluppo del settore analizzato. Al termine della rassegna, l'Autore procede ad un'analisi comparativa delle diverse teorie. Si tratta di un acuto lavoro di sintesi critica, che presuppone una conoscenza profonda di tutta la materia trattata e soprattutto aiuta il lettore, di ogni livello culturale, ad orientarsi in un ambito disciplinare cosi difficile per disparità di linguaggio, ipotesi di lavoro, strategie di ricerca. Dalla disamina, in generale, emerge il carattere «a mosaico» delle teorie dello sviluppo infantile: ognuna è cioè concentrata su un area particolare; laddove le teorie interferiscono e si sovrappongono, più che contrasti emergono discordanze di terminologia; divergenze di fondo, quando esistono, sono per lo più tangenziali alla direzione principale d'ogni teoria. Tutto ciò indica una reciproca complementarità dei punti di vista e suggerisce la possibilità di una teoria eclettica ma integrata dallo sviluppo infantile. In questa direzione l'Autore fornisce già valide indicazioni e utili suggerimenti. Per il valore di costante insegnamento metodologico di analisi e di sintesi critica, oltre che per l'arricchimento culturale che fornisce, la lettura e attenta meditazione dell'opera di Baldwin è soprattutto raccomandabile agli studenti universitari.

Introduzione di Giovanni Bollea
Prefazione dell'Autore
FRITZ HEIDER E LA PSICOLOGIA INGENUA
Il senso comune e il suo ruolo nella teoria psicologica
1.1. Introduzione
1.1.1. Il senso comune come base della costruzione teorica
1.2. Psicologia ingenua
1.2.1. Distinzione tra azione personale e impersonale
1.2.2. Potere e tentare
1.2.3. Teoria ingenua della motivazione
1.2.4. Percezione, cognizione e coscienza
1.2.5. Sentimenti
1.2.6. Richieste e comandi
1.2.7. Obblighi
1.2.8. Teoria ingenua della personalità
1.2.9. Teoria ingenua dello sviluppo e del cambiamento
1.2.10. Come apprendono i bambini?
1.2.11. Riepilogo
2. Problemi generali di teoria del comportamento
2.1. Introduzione
2.1.1. La ricerca della verità assume molteplici forme
2.1.2. Principi metodologici fondamentali della scienza naturale
2.1.3. E' possibile una scienza naturale del comportamento umano?
2.2. Natura della teoria scientifica
2.2.1. La teoria come spiegazione
2.2.2. Requisiti minimi di una teoria
2.2.3. Enunciazione formale di una teoria
2.3. Valutazione della teoria ingenua
2.3.1. Il problema dell'esperienza personale
2.3.2. Soluzioni opzionali al problema dell'esperienza personale
2.3.3. Il problema dei meccanismi cognitivi e teleologici
2.3.4. Il problema del libero arbitrio
2.3.5. il problema della specificazione incompleta
2.3.6. li problema della spiegazione a un solo fattore
2.3.7. Riepilogo della teoria ingenua
2.4. Strategie per lo sviluppo di una scienza
2.5. Riepilogo
KURT LEWlN E LA TEORIA DEL CAMPO
3. La psicologia infantile di Kurt Lewin
3.1. Introduzione
3.2. Concetti basilari
3.2.1. Spazio di vita
3.2.2. Ambiente psicologico
3.2.3. Dinamica dell'ambiente
3.2.4. Struttura e dinamica della persona
3.2.5. Differenziazione
3.2.6. Struttura delle totalità dinamiche
3.3. Sviluppo della teoria lewiniana nella psicologia sociale
3.3.1. Applicazione della topologia agli schemi di comunicazione di gruppo
3.3.2. Applicazioni della teoria dei grafi agli atteggiamenti
3.4. Ecologia psicologica
3.4.1. La descrizione dell'ambiente psicologico da parte di Barker e di Wright
4. Valutazione e critica della teoria del campo
4.1. Introduzione
4.1.1. Mancanza di definizioni operative
4.1.2. Contaminazione della teoria formale da parte del senso comune
4.1.3. Mancanza di costruzione sistematica
4.1.4. Mancanza di variabili disposizionali
4.2. Spiegazioni causali concrete
4.2.1. L'argomento contro i modelli concreti nella scienza
4.2.2. Alcuni esempi di teoria concreta in psicologia
4.2.3. Carattere metafisica di alcuni concetti
4.3. Geometrizzazione
4.3.1. Vantaggi di una mappa o grafo-rappresentazione
4.3.2. Requisiti per la grafo-rappresentazione
4.4. Riepilogo

LA TEORIA DI JEAN PIAGET
5. Concetti fondamentali e strategia di ricerca
5.1. Introduzione
5.2. Impalcatura biologica
5.2.1. Lo schema
5.2.2. Adattamento: assimilazione e accomodamento
5.3. Sfondo filosofico delle teorie di Piaget
5.4. Concetti dì gruppo e aggruppamento
5.4.1. Concetto di gruppo
5.4.2. Relazione tra proprietà del gruppo ed equilibrio
5.4.3. Aggruppamenti
5.5. Concetto di invarianza
5.6. Riepilogo
6. Descrizione dello sviluppo durante l'infanzia
6.1. Introduzione
6.1.1. Stadio l: periodo senso-motoria (dalla nascita ai due anni)
6.1.2. Stadio 2: periodo pre-operatorio (dai due ai sette anni)
6.1.3. Stadio 3: stadio delle operazioni concrete (dai sette agli undici anni)
6.1.4. Stadio 4: stadio delle operazioni formali (dagli undici anni in poi)
6.2. Periodo senso-motorio (infanzia)
6.2.1. Risultati del periodo
6.2.2. Principi teorici
6.2.3. I quattro tipi di assimilazione
6.2.4. Gli stadi dello sviluppo infantile
6.3. Riepilogo
7. Sviluppo del pensiero concettuale: stadio pre-operatorio
7.1. Introduzione
7.2. Natura della percezione
7.2.1. Differenza tra percezione e giudizio concettuale
7.2.2. Attività percettiva
7.2.3. Invarianza concettuale e costanza percettiva
7.2.4. Sviluppo parallelo di percezione e cognizione
7.3. Periodo pre-operatorio
7.3.1. Criteri di uno schema simbolico
7.3.2. Immagine mentale
7.3.3. Scherni simbolici
7.3.4. Stadi del gioco infantile
7.3.5. Schemi verbali
7.3.6. Classificazione
7.3.7. Invarianza
7.3.8. Egocentrismo nel pensiero infantile
7.3.9. Intuizione e periodo intuitivo
7.3.10. Decentramento
7.4. Riepilogo
8. I periodi delle operazioni concrete e formali
8.1. Introduzione
8.2. Aggruppamenti logici e infralogici
8.3. I nove aggruppamenti fondamentali delle operazioni concrete
8.3.1. Aggruppamento preliminare di eguaglianza
8.3.2. Aggruppamento I: composizione additiva di classi
8.3.3. Aggruppamento 2: addizione secondaria di classi
8.3.4. Aggruppamento 3: moltiplicazione bi-univoca di classi
8.3.5. Aggruppamento 4: moltiplicazione co - univoca di classi
8.3.6. Aggruppamento 5: addizione di relazioni asimmetriche
8.3.7. Aggruppamento 6: addizione di relazioni simmetriche
8.3.8. Aggruppamento 7: moltiplicazione bi-univoca di relazioni
8.3.9. Aggruppamento 8: moltiplicazione co-univoca di relazioni
8.4. I concetti di classe e classificazioni additive nello sviluppo infantile
8.4.1. li compito di classificare
8.4.2. Esperimenti su Tutti e Alcuni
8.4.3. Esperimenti sull'inclusione di classi
8.5. Altri aspetti dello stadio delle operazioni concrete
8.6. Stadio delle operazioni formali
8.6.1. Operazioni logiche
8.6.2. Esperimento sulla separazione delle variabili
8.6.3. Reticoli e semireticoli
8.6.4. Pensiero combinatorio
8.6.5. Problemi di equilibrio - Il gruppo-4
8.7. Riepilogo
9. La teoria piagetiana del processo evolutivo
9.1. Introduzione
9.2. Equilibrazione
9.3. Critica
SIGMUND FREUD E LA TEORIA PSICOANALITICA DELLO SVILUPPO
10. Teoria freudiana: strategia e concetti fondamentali
10.1. Introduzione
10.2. Strategia della teoria freudiana
10.2.1. Lo studio della patologia
10.2.2. L'interesse per pensieri e sentimenti
10.3. Concetti-base della teoria psicoanalitica
10.3.1. Pulsioni
10.3.2. Processi inconsci e teoria psicoanalitica della coscienza
10.3.3. Es, lo e Super-io
10.4. Riepilogo
11. Teoria freudiana della psicodinamica
11.1. Introduzione
11.2. La coscienza controlla l'azione
11.3. Condizioni che determinano l'accesso alla coscienza
11.4. Difesa, controlli e strutture cognitive
11.5. Meccanismi di difesa psicoanalitici
11.6. Riepilogo
12. Teoria freudiana: sviluppo della personalità
12.1. Introduzione
12.1.1. Contenuto della teoria freudiana
12.2. Teoria dello sviluppo
12.2.1. Natura basilare della teoria freudiana dello sviluppo
12.2.2. Nascita- l'origine dell'angoscia
12.2.3. Fase orale: lo sviluppo della dipendenza
12.2.4. Fase anale: la possessività
12.2.5. Fase fallica
12.2.6. Periodo di latenza
12.2.7. Adolescenza
13. Critica della teoria psicoanalitica
13.1. Introduzione
13.2. Ricchezza della teoria
13.3. Interesse centrale della teoria psicoanalitica per pensieri e sentimenti coscienti
13.4. Interpretazione psicoanalitica della critica e della sua resistenza
13.4.1. Il cultismo nella psicoanalisi
13.4.2. Uso della patologia nella teoria psicoanalitica
13.4.3. Ruolo della situazione di stimolo nella teoria
psicoanalitica
13.4.4. Processo della messa in atto
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