Si è riaperto il dibattito sul tema della città metropolitana, sulla possibilità di regolarne lo sviluppo e sugli strumenti e le forme di governo da stabilire. Il tema del governo della città implica il definire gli ambiti territoriali a cui fare riferimento, le funzioni che il momento pubblico dovrebbe controllare o gestire, gli obiettivi da perseguire. Insieme si è ripresentata la questione della razionalità delle scelte sulla città, della sua regolazione urbanistica, delle azioni per renderla bella. Ma ha senso cercare di progettare la città oggi, quando la crescita della popolazione e delle funzioni determina sul territorio un continuo urbano informe, congestionato, definibile addirittura un caos?

Per un lungo periodo di tempo si pensò fosse compito imprescindibile di una società civile progettare l'habitat in modo razionale. Il progetto razionalista ha influenzato pesantemente la realtà di molte città occidentali, giungendo a suscitare rilevanti reazioni. A un certo momento i cittadini si sono ribellati e hanno chiesto di poter partecipare concretamente alle scelte, al tempo dell'"urbanistica della partecipazione".

Certamente la partecipazione non gode oggi di buona stampa. Oggi, nelle società di massa, si ha l'esaltazione dell'individuo e della sua libertà; della democrazia, del mercato, anche se viene esaltata una democrazia capace di prendere decisioni forti. Ma in un sistema in cui le decisioni sono prese da soggetti dotati di potere nel mercato, quale spazio rimane effettivamente al momento pubblico? Quale ruolo può giocare l'insieme degli individui che formano la società nel determinare le scelte collettive? E quale linea d'azione, quali obiettivi, quali progetti sono costruibili per la città? Quali di fatto vengono costruiti e proposti? E quali elaborati concretamente sono riusciti a tradursi nella realtà? E quali si sono tradotti nella realtà, che esiti hanno avuto?

Questi - in breve - i temi sul tappeto attinenti la città, e in particolare la città di Milano, affrontati in un convegno tenuto il 18 aprile 2002 nell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, che si propongono qui come stimolo e premessa a un lavoro di approfondimento e di dibattito.