Alla fine dell'Ottocento la situazione economica della Sardegna si presenta difficile e arretrata, a causa delle carenze strutturali della sua economia agricola, della crisi agraria degli anni ottanta, del fallimento delle banche sarde e della guerra delle tariffe con la Francia, che preclude ai prodotti sardi quello che era il loro principale mercato di esportazione. La questione sarda assume caratteri acuti, anche per l'aggravarsi della situazione economica e per la recrudescenza del banditismo.

Superare le carenze strutturali, geografiche ed economiche dell'economia isolana diviene l'obiettivo prioritario della classe dirigente, che si pone il problema di conseguire una trasformazione e una modernizzazione della struttura economica attraverso il risoluto intervento dello Stato.

Il libro analizza i termini della questione sarda quale si manifesta tra Ottocento e Novecento, ricostruisce l'orientamento della classe dirigente e politica e il dibattito giornalistico, ripercorre la genesi della legislazione speciale e le tappe che portarono all'approvazione delle leggi del 1897, del 1902 e del 1907, che vengono analizzate nel contesto della situazione economica del periodo.

Francesco Atzeni (Monserrato, 1949) insegna Storia contemporanea presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Cagliari. Ha pubblicato, oltre vari saggi, i volumi Il movimento cattolico a Cagliari (Cagliari 1984), I repubblicani in Sardegna (Roma 1988) e, in collaborazione con L. Del Piano, Combattentismo, fascismo e autonomismo nel pensiero di Camillo Bellini (Roma 1986) e Intellettuali e politici tra sardismo e fascismo (Cagliari 1993). Si è interessato inoltre di storia del movimento operaio e repubblicano, pubblicando il volume Il movimento repubblicano nella crisi del Patto di fratellanza (Cagliari 1989).