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Quando i verbi compaiono come nomi.

Livio Gaeta

Quando i verbi compaiono come nomi.

Un saggio di Morfologia Naturale

Edizione a stampa

33,00

Pagine: 256

ISBN: 9788846439628

Edizione: 1a edizione 2002

Codice editore: 1095.36

Disponibilità: Discreta

I nomi astratti deverbali, o più tradizionalmente nomina actionis , in quanto delicata area di passaggio categoriale tra le due classi lessicali maggiori, sono stati costantemente al centro dell'attenzione dei linguisti. Questo lavoro affronta le questioni connesse alla trasparenza morfotattica e alla produttività dei procedimenti derivazionali coinvolti nella produzione di nomina actionis sulla base di un'ampia indagine su materiali originali tratti principalmente dall'italiano ma anche da altre lingue.

Il quadro teorico di riferimento adottato è la Morfologia Naturale, una linea di ricerca nata con lo scopo di mettere in luce gli aspetti squisitamente semiotici che motivano il rapporto tra piano dell'espressione e piano del contenuto nella lingua. In quest'ottica, viene approfondito un aspetto in genere piuttosto trascurato negli studi morfologici quale il rapporto tra morfologia e semantica. Da un lato, viene messo l'accento su alcune proprietà che giocano un ruolo essenziale nella derivazione di nomi deverbali finora poco studiate, cioè la sensibilità alle proprietà semantiche del verbo base e in particolare all'azionalità verbale, che si configura come un parametro essenziale di categorizzazione dei predicati. Dall'altro, viene approfondita la complessa questione delle tendenza delle unità lessicali, semplici o complesse, verso lo sviluppo di significati secondari, cioè verso la polisemia. Una ricerca empirica dettagliata mostra come l'opacità morfosemantica e quella morfotattica correlino e si propongono alcune preferenze universali che permettono di esprimere questa correlazione. Tutto ciò sottolinea l'approccio fondamentalmente "anti-separatista" della Morfologia Naturale al segno linguistico semplice e complesso.

Livio Gaeta (Castellamare di Stabia, 1969), dopo aver studiato alla Scuola Normale Superiore di Pisa, all'Università di Roma Tre e aver lavorato in varie università o centri di ricerca esteri, tra cui Costanza, Vienna e Berlino, è attualmente ricercatore di Linguistica tedesca presso la Facoltà di Lingue e Letterature straniere dell'Università di Torino. Si occupa principalmente di fonologia e morfologia, oltre che dei problemi connessi al cambiamento linguistico nelle lingue germaniche e in particolare il tedesco.


La polarità verbo-nome e la categorizzazione linguistica
Funzionalità della morfologia
(Principio etichettante e principio descrittivo; Il continuum categoriale verbo-nome; Il continuum verbo-nome e la categorizzazione linguistica; Nominalizzazione come tipizzazione di predicati; Gradualità della forza di nominalizzazione e variazione tipologica; Forza di nominalizzazione e dimensione della partecipazione al processo; Nominalizzazioni e morfologia; Il processo di denominazione attraverso la morfologia; Nomina agentis e nomina actionis; L'estremizzazione dell'approccio onomasiologico: il separatismo)
La Morfologia Naturale: principi e predizioni
(La natura dinamica della morfologia; Aspetti cognitivi e semiotici della MN; La naturalezza relativa al sistema: il problema della base derivazionale; La produttività; Semantica e MN; Il conflitto morfologia-lessico; Semantica lessicale e semantica derivazionale; Il plurale: categoria flessiva non prototipica; Categorie derivazionali non prototipiche)
Quando i verbi compaiono come nomi
(Proprietà dei nomina actionis; Nomina actionis e produttività; Nomina actionis e pluralizzazione; Proprietà verbali dei nomina actionis; Nomina actionis e azionalità verbale; Azionalità esterna e azionalità interna; L'azionalità delle nominalizzazioni: I caso; L'azionalità delle nominalizzazioni: II caso; L'azionalità delle nominalizzazioni: III caso; L'azionalità delle nominalizzazioni: IV caso)
Case-study I: il suffisso -za
(Problemi di rappresentazione del suffisso; Produttività e trasparenza morfotattica dei derivati in -za; Slittamento semantico e polisemia; L'ipotesi della statività; Verifica dell'ipotesi della statività; L'azionalità esterna dei derivati in -za; Gli aggettivi in -za)
Case-study II: il suffisso -ATA
(Due suffissi o uno?; I derivati in -AIA e la MN; I derivati in -AIA e l'operazione di "packaging" dell'informazione; Il "packaging" e la perfettività; La perifrasi fare/dare una V-ATA; I derivati in -AIA e la perifrasi fare una V-ATA; La perifrasi dare una V-ATA; I derivati in -AIA non compatibili con la perifrasi; La produttività dei derivati in -AIA; I derivati in -AIA denominali)
Verso una morfologia cognitiva
(Verbi e nomi in una grammatica spaziale; Nominalizzazioni in una grammatica spaziale)
Principi di naturalezza morfosemantica
(La polisemia come risultato del conflitto morfologia-lessico; Lessicalizzazione, polisemia e morfologia derivazionale; Trattamento sintattico della polisemia; La polisemia e le regole di estensione semantica; La natura non-prototipica dei nomina actionis e lo slittamento semantico; La trasparenza semantica dei nomina actionis italiani)
Conclusioni

Collana: Materiali linguistici

Argomenti: Linguistica

Livello: Studi, ricerche

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