Primo rapporto sull'obesità in Italia
Pagine: 192
ISBN: 9788846414632
Edizione: 1a edizione 1999
Codice editore: 2000.872
Disponibilità: Nulla
Pagine: 192
ISBN: 9788846414632
Edizione: 1a edizione 1999
Codice editore: 2000.872
Disponibilità: Nulla
Le problematiche relative al fenomeno dell'obesità hanno assunto, in questi ultimi anni, crescente rilevanza sia in campo medico sia sociale, portando all'attenzione della ricerca scientifica le tante questioni aperte da quella che è considerata da alcuni la "malattia del secolo". Una malattia diffusissima. Nella comunità medica è infatti opinione condivisa che l'obesità possa costituire uno dei primi cinque problemi di salute pubblica in quanto le persone affette da questa patologia sono, nel mondo, oltre 250 milioni ed il trend è in crescita. I dati sono allarmanti anche per la popolazione giovane, che sembra rappresentare una fascia particolarmente a rischio.
Per questi motivi il fenomeno si presenta imponente per dimensioni e rischi e appare anche caratterizzato da complessità, perché parlare dell'obesità oggi significa introdurre e discutere temi e problemi non solo medici ma anche economici, sociali e psicologici. La società occidentale del benessere, la cosiddetta "società opulenta", è il quadro di riferimento nel quale il fenomeno ha preso vigore. Ma le implicazioni sociali e psicologiche si possono leggere anche nelle conseguenze che la malattia comporta a livello della convivenza sociale. I pregiudizi e la discriminazione a cui i malati sono sottoposti e gli stereotipi che accompagnano la condizione obesa, sono tutte importanti dimensioni da considerare, così come lo sono i costi economici che essa comporta.
Riflettere sull'obesità implica il contributo di discipline diverse e - all'interno di queste - di ambiti diversi d'interesse. La ricerca medica nelle sue specializzazioni, che può fornire informazioni sullo "stato dell'arte", sugli obiettivi ottenuti, sulle mete da raggiungere e sulle correlazioni con altre patologie; la ricerca psicologica , che può aiutare nella comprensione dei meccanismi individuali alla base dell'insorgere e dello svolgersi dei processi legati all'obesità; la ricerca sociologica , che può precisare il quadro e indagare l'organizzazione dell'ambiente nel quale la malattia si sviluppa, chiarendo i rapporti tra la patologia e gli aspetti del vivere associato.
Sulla scorta di questi elementi, l'Istituto Auxologico Italiano ha ritenuto utile avviare un monitoraggio sui problemi dell'obesità, i cui risultati verranno sistematicamente esposti in Rapporti annuali, il primo dei quali viene qui presentato.
L'Istituto Auxologico Italiano è un ente non profit con finalità di ricerca, cura e formazione in campo biomedico e medico chirurgico. L'attività scientifica e clinica dell'Istituto Auxologico Italiano si rivolge allo studio ed alla cura dello sviluppo umano, con l'obiettivo di seguire l'armonico sviluppo dell'individuo, dal concepimento all'età matura, studiandone e curandone le anomalie ed i processi degenerativi con particolare attenzione ai settori auxo-endocrino-metabolico, cardiovascolare e delle neuroscienze. Le competenze consolidatesi in questi settori hanno permesso di affrontare in modo multidisciplinare alcune delle anomalie del processo dello sviluppo umano, tra le quali le malattie metaboliche, ed in particolare la obesità grave, che costituisce una delle sfide dell'Istituto nella quale la ricerca di base e quella clinica sono preordinate alla validazione di nuove procedure diagnostiche ed alla sperimentazione di nuove modalità di trattamento di questa patologia dismetabolica e delle sue complicanze: cardiovascolari, gastro-nutrizionali, reumo-osteorticolari, pneumologiche, neurologiche e psicologiche. I presidi dell'Istituto Auxologico Italiano sono riconosciuti dal Ministero della Sanità, di concerto con il Ministero dell'Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica, come Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico.
Contributi:
Collana: Varie
Argomenti: Salute, società, medicina del lavoro - Sociologia della salute
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