Il melodramma è genere «misto» per eccellenza, all'interno del quale diverse arti - poesia, musica, ballo, arti figurative - concorrono con reciproca influenza al fine che è loro comune: la messa in scena.

Lo stesso testo letterario ne risulta fortemente condizionato sia nel momento della stesura, sia in quello della trasmissione.

Tale situazione acquista particolare rilievo nel melodramma dell'età preromantica: data la mancanza di un vincolo esclusivo e reciproco del testo con la «sua» musica, si assiste ad un continuo mutamento ed adattamento di entrambi in vista delle produzioni che via via si succedono.

Le trasformazioni progressivamente subite dal testo (e le condizioni per le quali esse avvengono), la sua inesausta mobilità e flessibilità vengono allora a costituire i caratteri distintivi del genere.

I quattordici libretti di Paolo Rolli (1687-1765) pubblicati in questo libro, scritti a Londra fra il 1720 e il 1741 per le musiche di D.Scarlatti, G.F.Händel e N.A.Porpora, sono gli unici, fra quelli del poeta romano, di cui sia reperibile la partitura completa.

Il testo critico restituisce la lezione della prima rappresentazione con in apparato le varianti delle diverse elaborazioni.

Chiudono il volume un'appendice di schede relative ai testi per teatro musicale del Rolli che non compaiono nella presente silloge, un incipitario delle arie, l'indice dei manoscritti e dei nomi.