Il tessuto produttivo dei Friuli-Venezia Giulia è caratterizzato dalla presenza della piccola e media impresa, con un ruolo del tutto particolare del comparto artigiano composto da circa 29.000 imprese. L'artigianato esprime una vitalità, una capacità occupazionale e di adeguamento alle trasformazioni del mercato che lo rendono protagonista indiscusso dello sviluppo economico e sociale della regione. Tuttavia le dinamiche demografiche del comparto, nelle componenti della natalità e della mortalità delle imprese, hanno posto all'attenzione dell'Ente per lo sviluppo dell'artigianato del Friuli-Venezia Giulia (ESA) il problema di individuarne le determinanti di fondo per porre in essere adeguate azioni di sostegno, al fine di contrastarne gli effetti negativi.

In questo volume vengono presentati i risultati di due iniziative promosse dall'ESA che si collocano nell'ambito delle problematiche della mortalità e della continuità d'impresa. Esse hanno forti elementi di distintività sia per ciò che concerne le finalità, sia sotto il profilo contenutistico e metodologico.

La prima parte del volume affronta il problema della mortalità delle imprese artigiane e, attraverso una ricerca empirica, ne individua i meccanismi causativi, riconducibili sia a variabili di natura strutturale sia a fattori legati alle caratteristiche personali degli imprenditori. Di fatto quello della successione è un problema che riguarda una minoranza delle imprese artigiane della regione, per le quali la mancata successione rappresenta la perdita di un patrimonio di conoscenze, saperi locali e competenze sedimentate attraverso un'esperienza pluriennale. La successione può non essere percepita come un problema dall'impresa artigiana tuttavia può diventare oggetto di opportune scelte di policy mirate alla salvaguardia dell'artigianato tradizionale.

La seconda parte del volume contiene un progetto che, a partire da alcune significative tipologie aziendali e familiari, prospetta specifiche azioni volte ad assicurare la continuità d'impresa. Tale progetto è stato utilizzato dall'ESA per la costruzione di un nuovo strumento di intervento destinato a favorire proprio il trasferimento di competenze da un imprenditore in uscita dal circuito produttivo ad un giovane imprenditore che subentra nell'attività produttiva, seguendo un percorso che, negli auspici dell'Ente, gli consenta di assumere in tempi rapidi un ruolo attivo ed innovativo nell'economia regionale.