Gli ultimi dieci anni del XX secolo e i primissimi anni del presente sono stati ricchi di riforme amministrative che hanno coinvolto tutti gli enti pubblici modificandone spesso il volto e a volte anche l'anima. Le novità introdotte per norma sono state in parte la conseguenza diretta di molti ed importanti avvenimenti nazionali ma anche l'effetto di alcuni decisivi eventi internazionali che hanno determinato e orientato scopi, contenuti e direzioni dei cambiamenti.

Gli inizi degli anni '90, in particolare, saranno ricordati come gli anni di più intensa attività legislativa riformatrice. Con il Trattato di Maastricht del 1992, in particolare, si stabilisce che per poter accedere alla terza fase dell'unione monetaria occorre che gli Stati membri convergano su medesimi criteri rappresentati da alcuni precisi obblighi. Tali condizioni di esistenza delle pubbliche amministrazioni hanno comunque fatto sorgere alcuni interrogativi a cui occorre fornire risposte in ordine:

- alla relazione tra le regole, costituenti i vincoli/obiettivi dei Paesi membri, e le mutevoli condizioni generali dell'economia nazionale ed internazionale;

- ai riflessi sull'attività programmatica della pubblica amministrazione italiana stretta, da un lato, dai vincoli non negoziati, o negoziati da soggetti mutevoli, sulla sua economia e, dall'altro, dai diversificati e crescenti bisogni delle comunità di riferimento;

- alle sanzioni interne ed esterne conseguenti al mancato rispetto dei corrispondenti Patti;

- alle logiche e alle metodologie che occorre assumere e quotidianamente affermare per ridefinire i comportamenti dell'azienda pubblica e per misurare l'azione amministrativa.

Nel volume l'attenzione è posta su quest'ultimo aspetto.

Paolo Ricci è professore straordinario di Economia delle aziende e delle amministrazioni pubbliche presso la Facoltà di Scienze Economiche e Aziendali (SEA) dell'Università degli Studi del Sannio - Benevento. È autore di monografie e articoli di ragioneria pubblica.