Merci, strutture e lavoro nel porto di Genova tra '800 e '900

M. Elisabetta Tonizzi

Merci, strutture e lavoro nel porto di Genova tra '800 e '900

Edizione a stampa

29,50

Pagine: 224

ISBN: 9788846417350

Edizione: 1a edizione 2000

Codice editore: 1501.75

Disponibilità: Nulla

La connotazione di vertice del triangolo industriale ricoperta da Genova tra Otto e Novecento si deve sia alle attività delle grandi imprese siderurgico-cantieristiche e meccaniche sia alla presenza del porto, che gioca anzi un ruolo di primo piano nel determinare la specializzazione produttiva del capoluogo ligure. All'immagine di Genova capitale del ferro e dell'acciaio va dunque affiancata quella di grande città portuale, con una caratterizzazione funzionale che va ben oltre la dimensione locale.

Primo scalo del paese per dimensioni fisiche, consistenza del traffico marittimo-mercantile e della manodopera impiegata, Genova svolge infatti una funzione di enorme rilievo ai fini dell'industrializzazione italiana, in quanto principale sede di sbarco delle materie prime industriali ed energetiche destinate alle imprese dell'area padana, ove più fortemente si localizza lo sviluppo produttivo del paese. Snodo infrastrutturale essenziale per l'alimentazione del decollo industriale, il porto, luogo di imbarco degli emigranti, diviene anche osservatorio ottimale da cui scrutare gli esiti dell'insufficienza dello sviluppo economico nazionale.

La necessità di ottenere livelli di efficienza nella resa dei servizi marittimi e di movimentazione delle merci adeguati alla rilevanza delle funzioni svolte, induce lo Stato a sperimentare strumenti di gestione e criteri di organizzazione del lavoro diversi da quelli applicati negli altri scali. Si può così attribuire al porto la connotazione di "laboratorio" in cui si sperimentano soluzioni innovative anche grazie all'attuazione, tra la fine dell'Ottocento e la seconda guerra mondiale, di ciclopici lavori di ampliamento, che costituiscono l'occasione di importanti cambiamenti nelle modalità di costruzione delle strutture marittime, di approdo e di movimentazione delle merci.

Il volume, attraverso una serie di studi basati su un'estesa tipologia di fonti primarie, fornisce un quadro esauriente di ciascuno di questi aspetti.

Maria Elisabetta Tonizzi , è ricercatrice di Storia contemporanea nella Facoltà di Scienze politiche dell'Università di Genova. Ha pubblicato saggi sulle dinamiche economico-sociali e politico-amministrative di Genova nel Novecento, sulla Scuola superiore navale di Genova (1870-1935), sull'impianto e lo sviluppo dell'industria saccarifera italiana, sui fenomeni migratori nel Novecento e sull'Unione Cristiana Imprenditori e Dirigenti (Ucid).


Parte I. I traffici: merci e uomini
Uno sguardo d'insieme: il porto dall'Ottocento ad oggi
Uomini in fuga: emigranti nel porto di Genova tra Otto e Novecento
Parte II. L'evoluzione delle strutture: investimenti statali e iniziativa privata
Un quadro a tinte fosche: i livelli di funzionalità del porto dalla restaurazione alla Grande Guerra
Magnati all'opera: la donazione di Raffaele De Ferrari duca di Galliera; Tante idee pochi soldi: progetti e realizzazioni tra Otto e Novecento
Parte III. Un laboratorio a cielo aperto
I facchini e il Consorzio Autonomo del Porto: l'organizzazione del lavoro
Ingegneri, banchine, gru: innovazioni tecnologiche nel porto di Genova tra Otto e Novecento
Appendice . Testo della convenzione tra il Governo e Raffaele De Ferrari duca di Galliera, 1876.

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