La rigidità che il mercato del lavoro ha accumulato progressivamente in questi ultimi anni è oggi al centro di confronti e proposte che possono consentire un suo 'funzionamento' in presenza di nuove condizioni economico-sociali proprie alle cosiddette 'società post-industriali'.

Uno dei fenomeni, conseguenza appunto di tali rigidità, è risultato il proliferare di un'articolata e complessa rete di attività lavorative stagionali, part-time, precarie e/o irregolari, nelle quali peraltro - per ragioni differenti - si è incentrata la presenza soprattutto di giovani e di donne, oltre ad altri soggetti, alla ricerca vuoi di un reddito vuoi di una tipologia di occupazioni a volte del tutto particolari in quanto a tempo, durata e natura.

Il significato, infatti, di tali occupazioni, sia dal punto di vista dell'offerta sia dal punto di vista della domanda pare non univoco: certo sovente subito ed accettato in assenza di diverse prospettive, ma altre volte anche scelto in relazione a specifiche esigenze soggettive.

A partire da tali considerazioni il volume presenta un inquadramento teorico-metodologico del fenomeno nei suoi aspetti generali e specifici (anche nell'ottica di un auspicato passaggio verso una società ed un'attività lavorative più 'flessibili') nonché un'approfondita ricerca empirica sull'occupazione precaria in Emilia-Romagna.

La prima analisi, dunque, che abbia affrontato questa complessa problematico in termini generali, nei suoi significati plurimi, ed in termini territoriali specifici, per riferimento alla realtà emiliano-romagnola.

Luigi Benedetti, ricercatore, è laureando in scienze politiche.

Michele La Rosa, è docente di sociologia del lavoro presso il Dipartimento di sociologia dell'Università di Bologna.

Claudio Pasini, è responsabile dell'Ufficio studi dell'Unione Regionale Camere di Commercio dell'Emilia-Romagna.