La riforma dello stato sociale

Negli anni successivi alla seconda guerra mondiale l'Europa ha elaborato, pur nella diversità delle "vie" nazionali al welfare state un peculiare modello di sviluppo lontano ala dal liberismo degli Stati Uniti, e Ingiusto specie coi meno dotati, sia del collettivismo dell'Unione Sovietica, irrispettoso dei fondamentali diritti politici e civili. Tale modello è stato autorevolmente definito come Il "complesso dei diritti di cittadinanza", ad è consistito nella contemporanea lmplementazione dei diritti civili, politici e sociali. Sulla strada della realizzazione del "complesso della cittadinanza" hanno trovato modo di cooperare conflittualmente e di confrontarsi costruttivamente la grandi forze politico - culturali europee: quella laicodemocratica, quella socialista riformista e quella di ispirazione cristiana. La nuova sfida della complessità ha messo in crisi questo modello. I vecchi canismi di regolazione sociale non funzionano più ed anzi provocano spesso, nel contesto prodotto delle diverse Innovazioni In otto, effetti perversi, cioé non voluti e non previsti ma comunque negativi. Di fronte a questa situazione di crisi, scegliere un confronto europeo sulla rifondazione dello stato sociale significa non accettare la logica della "dernomativizzazione" cioè una linea particoloristica di risposta alle sfide ambientali per via di misure pragmatiche di adattamento. In positivo, vuoi dire interrogarsi ed Interrogare le altre componenti politico-culturali che hanno contribuito e costruire Il modello del «complesso della cittadinanza» su quali possano essere le nuove regole, i nuovi codici simbolici che, senza mortificare l'inevitabile crescita di complessità e i nuovi processi di differenziazione, sappiano evitarne gli effetti più socialmente iniqui e disgregranti.

Il volume presenta gli atti del Convegno su: «I partiti di ispirazione cristiana e la riforma dello stato sociale: un confronto europeo» (Bologna, 28 febbraio - 1 marzo 1986) organizzato dall'lstituto regionale di studi politici «A. De Gasperi» dell'Emilia - Romagna.