La produzione artistica e culturale e i suoi attori

Nella fase storica che stiamo vivendo, è orientamento culturale prevalente conservare l'enorme patrimonio di beni culturali ereditato dal passato. Di fatto oggi, nonostante problemi e difficoltà, poniamo una cura particolare per la sua salvaguardia e valorizzazione, con un'azione svolta - in modo in generale ritenuto carente - dalle istituzioni pubbliche, e in un modo invece certamente fortissimo da istituzioni private.

Si pone dunque la questione sul modo in cui sia opportuno che operi il momento pubblico, il governo articolato ai diversi livelli, per attuare una politica innanzitutto di conservazione del patrimonio artistico e culturale ereditato, e allo stesso tempo anche di promozione per la nuova creazione artistica.

Di fatto, nell'ultimo mezzo secolo il Welfare State ha posto tra i suoi obiettivi anche la possibilità di creazione e di godimento - esteso a tutti i cittadini - dei valori artistici e culturali Questo ha significato una politica non solo per la conservazione dei beni culturali del passato, ma anche uno stimolo e una promozione alla creazione nel nostro tempo, con il linguaggio e la sensibilità propri del nostro tempo, di beni artistici, e un'azione per lo svolgimento di attività culturali. Una simile politica ha dato certi risultati, e ha avuto certi costi, che è giunto il momento di valutare.Infatti oggi il Welfare State è ritenuto in crisi, e da rimodellare. Ciò che si sta ripensando sono le funzioni pubbliche nei diversi ambiti. E nel caso che stiamo considerando: deve il momento pubblico intervenire nella produzione e nel consumo dei beni artistici e culturali, e nello svolgimento delle attività artistiche e culturali? E in vista di quali obiettivi, con quali costi, con quali limiti? Che cosa è bene che l'amministrazione pubblica faccia direttamente, e su che cosa è bene si limiti a porre regole di comportamento? che cosa è bene venga lasciato all'iniziativa dei singoli e al mercato? che cosa all'azione cooperativa, alla comunità?

Andrea Villani, Guy Saez, Filippo Mussi e Simone Vaccaro esaminano nel volume ciò che è accaduto nel tempo in questo campo in esperienze italiane e straniere, cercando di interpretarle, di formulare un giudizio critico, ponendo elementi normativi per la costruzione di praticabili politiche.