la Trieste laica e asburgica dell'800 è, in questo volume, scenario privilegiato di un fenomeno strettamente connesso all'evoluzione capitalistica e al trionfo della borghesia: l'intervento assistenziale. L'approccio locale a un tema dalle dimensioni sovranazionali consente di individuarne le fasi storiche: la "beneficenza" al servizio di una società mercantile in piena espansione; i compiti che a essa vengono delegati nel momento in cui tale società va declinando; l'intervento assistenziale in un contesto caratterizzato da un massiccio sforzo industriale.

Dall'enunciazione teorica (derivata dal comune sapere delle classi egemoni) e dall'attuazione pratica (legata alle situazioni contingenti), si giunge a valutare le conseguenze reali dell'assistenzialismo su coloro che dovrebbero beneficiarne. Risulta chiaro, in tal modo, come i provvedimenti a favore. del povero si risolvano Il più delle volte "contro" il povero, entità da controllare e normalizzare attraverso Il suo reinserimento nelle regole di quella stessa società che l'ha esclusa dal valzer della produzione e del reddito.

Nel medesimo osservatorio cittadino, sul fronte opposto, emergono i comportamenti e le debolezze di una "cultura della povertà", intimamente connaturata alle classi subalterne del secolo XIX. Classi che, come accade spesso ancor oggi, vengono volentieri dimenticate se non sacrificate in nome della <

L. Fabi (Trieste, 1954), si occupa di storia dell'assistenza, della miseria e dell'emarginazione. Attualmente lavora in un gruppo di ricerca sul movimento operaio a Trieste nel secondo dopoguerra. Collabora a Movimento operaio e socialista" e "Quale storia".