"I vantaggi competitivi dell'arretratezza" e "i figli di un' economia minore" sono le due espressioni chiave con le quali si può riassumere il concetto di fondo che ispira questo libro sulle vicende storiche e i risultati "atipici" del modello di sviluppo della Venezia Orientale. Il territorio che include i 20 comuni della parte nord orientale della provincia di Venezia, è rimasto emarginato e arretrato fino all'inizio degli anni '70. La capacità e la coesione della leadership locale hanno saputo imprimere una svolta sorprendente e trovare un proprio percorso allo sviluppo, attraverso le risorse disponibili: territorio di acque interne (lagune, fiumi, canali di bonifica) e di mare (la costa adriatica), ha saputo tenere in equilibrio le vocazioni specifiche e distinte del turismo, dell'agricoltura, dell'artigianato diffuso e delle piccole imprese.

Il Patto Territoriale rappresenta solo l'ultimo, in ordine di tempo, dei modi con cui la Conferenza dei Sindaci della V.O. ha governato lo sviluppo, con il metodo della concertazione, della partnership e del coinvolgimento di tutti gli attori dell'area e della popolazione. Si tratta ora di affrontare con strumenti nuovi le sfide del futuro con cinque azioni strategiche, che il testo espone con concretezza e creatività allo stesso tempo:la costituzione di una Holding di sistema tra tutte le aziende di pubblica utitilità, l'adozione di Agenda 21 locale, un centro di servizi avanzati alle imprese, dotato anche di un presidio mobile, un sistema di e-government e di e-business a servizo sia dei cittadini che dell'economia, un centro per i servizi alla persona e alla famiglia, per creare un nuovo modello di welfare-workfare fondato sulla espansione del terzo settore e dell'economia sociale. Queste cinque azioni saranno coordinate con la costituzione di un'agenzia di sviluppo locale che avrà il compito di attuare un Progetto Integrato Territoriale (PIT) e un marketing territoriale integrato.

Romano Toppan , consulente di progettazione dello sviluppo locale e sostenibile, ha operato a lungo in Centri di formazione nazionali ed internazionali e con Agenzie di sviluppo, soprattutto nella integrazione tra artigianato, piccola impresa, turismo e beni culturali ed ambientali. Ha collaborato con Sviluppo Italia, il Formez, l'International Training Center of ILO (ONU) e insegna in alcune Università materie inerenti i metodi dello sviluppo.