L'eredità di Bramante

A cura di: Michela Rossi, Michele Russo

L'eredità di Bramante

Tra spazio virtuale e proto-design

La maestria con la quale Bramante controlla il progetto di uno spazio concepito senza soluzione di continuità mostra come l’architettura possa sfruttare le potenzialità rappresentative delle prospettive interne. Lo studio pubblicato in questo volume documenta, attraverso un numero ridotto di casi campione selezionati, la insospettata attualità sviluppata in ambito lombardo nell’applicazione della decorazione prospettica all’architettura, intesa in senso lato come arte di costruzione dello spazio artificiale.

Pagine: 232

ISBN: 9788835130062

Edizione:1a edizione 2021

Codice editore: 10566.4

Informazioni sugli open access

La maestria con la quale Bramante controlla il progetto di uno spazio concepito senza soluzione di continuità mostra come l'architettura possa sfruttare le potenzialità rappresentative delle prospettive interne, intese come integrazione dell'architettura stessa. La chiave di tutto è nell'architectura picta dello spazio costruito, associata all'adozione di piccoli accorgimenti per dissimulare i punti critici nei quali si risolve la continuità tra lo spazio reale e quello virtuale. La moltiplicazione dei centri amplifica l'efficacia della prospettiva, rendendola convincente da più punti di vista anche per un osservatore in movimento. In modo implicito l'effetto percettivo prende il sopravvento sulla correttezza geometrica, trascurata proprio per esaltarne l'efficacia come strumento per la creazione di un'arte globale e aumentata ante litteram. Lo studio pubblicato in questo volume documenta, attraverso un numero ridotto di casi campione selezionati, la insospettata attualità sviluppata in ambito lombardo nell'applicazione della decorazione prospettica all'architettura, intesa in senso lato come arte di costruzione dello spazio artificiale. Questa attualità consiste nella capacità di controllo degli strumenti della rappresentazione a vantaggio del coinvolgimento percettivo e della comunicazione visiva, che sottolinea la continuità della progettualità prospettica milanese con gli spazi immersivi della realtà aumentata offerti oggi dalla tecnologia digitale.

Michela Rossi, Architetto, PhD, Professore Ordinario di Disegno presso Dipartimento di Design del Politecnico di Milano. Studia le matrici progettuali dell'architettura e del paesaggio nel rapporto tra forma e geometria per l'individuazione degli archetipi e l'evoluzione dei modelli.

Michele Russo, Architetto, PhD, Professore Associato di Disegno presso il Dipartimento di Storia, Disegno e Restauro dell'Architettura della Sapienza Università di Roma, da quindici anni si occupa di rilievo, modellazione e visualizzazione in ambienti VR/AR nel campo dei Beni Culturali e del Design.

Riccardo Migliari, Presentazione
Michela Rossi,
Introduzione
Parte I. Lo spazio inventato
Michela Rossi, Lo spazio inventato. Ricerche e sperimentazioni in Lombardia: spazi, manufatti, scene
Pietro Marani, Rita Capurro,
Elementi per la storia della prospettiva a Milano
Giuseppe Amoruso,
Modelli architettonici nelle quadrature, invenzioni e influenze emiliane
Parte II. Sperimentazioni ed indagini sui rilievi
Giorgio Buratti, Legni sacri. L'uso della prospettiva neri cori intarsiati
Michele Russo,
Lo spazio prospettico del coro di San Fedele
Cecilia Tedeschi,
Lo spazio virtuale della prospettiva scenica. Il Teatro Antico di Sabbioneta di Vincenzo Scamozzi
Maria Pompeiana Iarossi, Cecilia Santacroce,
Costruzione dell'inganno architettonico. Due casi di proiezione prospettica su superficie cilindrica
English abstracts
Riferimenti nel testo
Bibliografia generale
Ringraziamenti
Gli autori.

Contributi: Giuseppe Amoruso, Giorgio Buratti, Rita Capurro, Pietro Marani, Riccardo Migliari, Maria Pompeiana Iarossi, Cecilia Santacroce, Cecilia Tedeschi

Collana: Forme del disegno - Open Access

Argomenti: Architettura, design, territorio

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