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L'architettura della città lineare

Enrico Prandi

L'architettura della città lineare

A partire dalla premessa indispensabile costituita da Arturo Soria y Mata, questo libro ritrova nella “città lineare” il concetto in grado di misurare la distanza tra progetti molto diversi tra loro nello spazio e nel tempo e di recuperarli (perché di molti di essi si erano perse le tracce) sincronicamente a una dimensione operativa.

Edizione a stampa

46,00

Pagine: 432

ISBN: 9788891750037

Edizione: 1a edizione 2016

Codice editore: 1098.2.39

Disponibilità: Discreta

Cosa hanno in comune il progetto di Leonidov per Magnitogorsk, la città "a misura d'uomo" di Sert fino alle esperienze più estreme e radicali di Marcello D'Olivo, Paolo Soleri o Luigi Pellegrin?
Cosa accomuna il paradigma europeo della città ideale alle esperienze americane di Richard Neutra o ai piani di Hilberseimer per una città orizzontale decentratata?
O ancora qual è il comune denominatore tra le città di Wright, di Yona Friedman, di Superstudio o Tange?
A partire dalla premessa indispensabile costituita da Arturo Soria y Mata, questo libro ritrova nella "città lineare" il concetto in grado di misurare la distanza tra progetti molto diversi tra loro nello spazio e nel tempo e di recuperarli (perché di molti di essi si erano perse le tracce) sincronicamente a una dimensione operativa.
L'operatività risiede innanzitutto nell'approccio disincantato e antipregiudiziale che analizza i progetti come fatti suscettibili di una classificazione di tipo tecnico-compositivo (fondazione, razionalizzazione, trasposizione, integrazione, sostituzione, ecc.) e per ambiti tematici generali, ma sufficientemente precisati da costituire il campo delle possibilità finite di organizzare "linearmente" la città nuova o la città esistente (la linearità nei piani di espansione, la regionalizzazione, i corridoi metropolitani, la linearità per la città costruita).
L'intervento sulla città costruita o quelle configurazioni lineari che rimettono in gioco il rapporto tra città esistenti costituiscono certamente il contributo più utile per il progetto della città presente-futura e concorrono ad ampliare quel "corpus" specifico della disciplina che si rigenera continuamente nel rapporto tra architettura e città.

Enrico Prandi è professore associato in Composizione architettonica e urbana all'Università degli Studi di Parma. Direttore della rivista scientifica "FAmagazine. Ricerche e progetti sull'architettura e la città", è stato tra gli organizzatori del Festival dell'Architettura di Parma giunto nel 2014 alla decima edizione. Svolge attività didattica e di ricerca presso il Dipartimento di Ingegneria e Architettura. Tra le pubblicazioni si segnalano: Mantova. Saggio sull'architettura (2005), Italia 2011. Grandi progetti della trasformazione urbana (2007), European City Architecture (2012), Architettura e città. Saggi (2016).

Nota dell'autore
Introduzione
La città lineare come nuovo ordine del mondo tra utopia e città ideali
L'idea di città lineare tra Europa e America
Campagna e/o città. La città lineare nella costruzione della città socialista
La città lineare e il governo della grande scala: la regionalizzazione
La metropoli lineare americana. Oltre la città lineare i corridoi metropolitani
La linearità nei piani di espansione della città costruita
La linearità nei progetti per la città costruita
Ecocittà lineari
Le megastrutture lineari e la sovrapposizione alla città
Le configurazioni insediative lineari oggi tra città e regione: alcuni casi di policentrismo italiano
Bibliografia
Indice dei nomi
Indice dei luoghi
Glossario.

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