A cura di: Mario Cuminetti
Pagine: 128
ISBN: 9788820467616
Edizione: 1a edizione 1991
Codice editore: 2000.600
Disponibilità: Fuori catalogo
In Occidente una persona su cinque ha oggi superato i sessant'anni. Questa presenza massiccia di anziani e pensionati, che tende sempre più ad aumentare, pone a tutte le società interrogativi e problemi nuovi. C'è una cultura che considera le persone anziane non più produttive e semplicemente bisognose di assistenza. Una concezione contro la quale il pensionato reagisce: il pensionamento è infatti un dato artificiale e nella maggioranza dei casi i sessantenni non si sentono senz'altro capacità o creatività.
Il rifiuto di questa situazione, analizzata in queste pagine con profondità, insieme all'impegno per ridiventare protagonisti è uno dei temi dominanti del volume. Ma come arrivarci? Come affermare un ruolo attivo nella riforma delle pensioni, dell'assistenza medica e sociale e, soprattutto, nel ripensamento sempre più necessario dei modo con cui i tempi dell'esistenza sono suddivisi e il lavoro (e la produttività) sono concepiti? Questi problemi che riguardano non solo gli anziani, ma tutta la società - insieme ad altri come le politiche sociali, il ruolo e i mutamenti della stesso concezione del sindacato dei pensionati, i problemi delle abitazioni, le sperequazioni esistenti, l'uso del tempo libero, ecc. - non possono essere più risolti separatamente dai vari stati europei, ma devono trovare soluzioni che tengano conto del processo di unificazione in atto.
E' questo l'altro ronde tema che attraversa il libro. L'apporto di studiosi e di sindacalisti di altri stati dell'Europa Occidentale - in questo volume sono presenti scritti di rappresentanti della Francia, della Germania Federale e della Spagna - è a questo punto necessario, per non essere superati dall'evoluzione della realtà. Ed ecco le tematiche sull'efficienza della politica sociale della Cee; gli interrogativi in quali direzioni agire unitariamente; la necessità di unificazione non solo dei sistemi pensionistici, ma anche di quelli medico-assistenziali; e, infine, l'invito a uno sforzo di maggior coordinamento fra i movimenti degli anziani in Europa.
Una riflessione che, senza la pretesa di essere esaustiva, indica alcune strade che in Europa dovranno essere percorse nei prossimi anni.
