Il titolo del libro - affidato a un gerundio che tenta una sua contemporaneità confidando in una inesistente forma in ing tutta italiana - potrebbe esser subito contraddetto affermando come la Città non si insegni ma si definisca o si descriva, si esalti o si contesti, si immagini o si progetti e, soprattutto, si viva con azioni e forme assai più concrete e ripiene di verità di ogni stanco tentativo di elaborarne una didattica inevitabilmente storiografica o soltanto metodologica o semplicemente esemplificativa. Obiezioni, queste, non prive di ragioni solo se all'insegnamento si negasse quel suo palpitante coinvolgimento nella ricchezza o nella povertà di contenuti che l'esistenza continuamente ci offre o ci sottrae; e se, in particolare, l'oggetto privilegiato da interrogare e penetrare non fosse questa nostra Città contemporanea, ancora così traboccante di storia e di virtù, di civiltà e di figure appaganti, quanto densa di insidie e di problemi irrisolti.
Ché allora insegnare diviene, ancora una volta, ricercare e scoprire, tentare le strade più nascoste dell'interpretazione, inoltrarsi nelle plaghe deserte del dubbio o affrontare le distese fertili della creatività.
In una sua parte iniziale il testo riflette su alcuni degli aspetti emergenti della disciplina urbanistica insegnata, a partire dalla Liberazione, in quelle giovani facoltà di Architettura dove la lezione della Città è letta ancora unitariamente con quella del singolo gesto creativo; per poi, non senza fatiche ed equivoci, percorrere la strada, spesso tortuosa, di quel progetto dei progetti che chiamiamo Piano. Mentre una parte centrale, antologica di scritti inediti, affronta molte di quelle parole-chiave - dal territorio allo spazio, dalla centralità antica alle periferie, dalla qualità all'identità - i cui significati se mutano nel tempo, mantengono pur sempre una ricchezza, spesso inquietante, di interrogativi o di irrisolti perché , anche all'interno dei domini stessi dell'insegnamento.
Completa il percorso un insieme di considerazioni del tutto inedite su quell'esito particolare rappresentato dalle Tesi di Laurea che, rilette anche in un loro regesto , certamente parziale ma non meno indicativo, sembrano costituire, per temi e per taglio critico, un'insolita bibliografia frutto di quelle ricerche nate e cresciute nella stagione preziosa della giovinezza.

Mario Guido Cusmano , professore emerito di Urbanistica nell'Università di Firenze, ha insegnato per oltre cinquant'anni nella Facoltà di Architettura. Fra le sue più recenti pubblicazioni per i nostri tipi: Le parole della Città, viaggio nel lessico urbano , 2009; La cultura della casa, percorsi critici nel territorio dell'abitare , 2011.
Rossella Rossi Alexander , ricercatrice in Urbanistica, è docente di Analisi della città e del territorio nella Facoltà di Architettura di Firenze. Tra i suoi temi di studio: le piccole città, i centri storici, la cartografia pre-moderna, tecniche e disciplina della descrizione e della rappresentazione.