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Il positivismo tra scienza e religione

Giorgio Lanaro

Il positivismo tra scienza e religione

Studi sulla fortuna di Comte in Gran Bretagna

Edizione a stampa

24,50

Pagine: 176

ISBN: 9788820463731

Edizione: 1a edizione 1991

Codice editore: 230.39

Disponibilità: Esaurito

Rispetto alle altre nazioni europee ed alla stessa Francia, in Gran Bretagna il pensiero di Auguste Comte conobbe una precoce «fortuna». Già nel 1838 il Cours de philosophie positive venne recensito sulla «Edinburgh Review» e nel giro di pochi anni i capisaldi del positivismo furono ampiamente divulgati e commentati. Grazie anche alle traduzioni e alla fondazione, nel 1867, della «London Positivist Society», il dibattito su Comte proseguì nei decenni seguenti e si esaurì soltanto verso la fine del secolo. Fra i simpatizzanti il più autorevole fu certamente John Stuart Mill, al quale si affiancarono poi scrittori come George Henry Lewes, Harriet Martineau e Frederic Harrison. Ma anche la schiera degli oppositori poté contare su esponenti di primo piano della cultura vittoriana, da William Whewell a Thomas Henry Huxley, da John Herschel a Herbert Spencer.

L'analisi di queste controversie rivela che il sistema comtiano non fu apprezzato o contrastato soltanto per i suoi apporti metodologici, in particolare nel campo della sociologia. Gli intellettuali britannici fecero i conti anche con le ambizioni totalizzanti del positivismo, con la sua natura di progetto ideologico complessivo in cui la riforma del sapere costituiva la premessa per la rigenerazione politico-religiosa dell'umanità. Su tale sfondo maturarono, insieme alle adesioni di un numero ristretto di seguaci «ortodossi», le riserve, i tentativi di correzione o le aperte condanne, sia di coloro che intendevano salvaguardare le tradizionali vedute metafisico-teologiche, sia di quanti scorgevano nella nuova fede secolare una minaccia al libero sviluppo individuale o un ostacolo all'autonomia della ricerca scientifica. Propagandosi in varie direzioni e confrontandosi con tendenze radicate nella cultura britannica, la discussione sul positivismo finì così per assumere accenti vivacemente polemici e un notevole rilievo filosofico.

Giorgio Lanaro è nato a Schio (Vicenza) nel dicembre del 1942. Vive a Milano dove insegna Storia della filosofia all'Università degli Studi. Nel 1971 ha curato l'epistolario di Giovanni Vailati, alla cui opera ha poi dedicato varie ricerche. Negli ultimi anni ha rivolto la sua attenzione alla filosofia britannica dell'Ottocento, pubblicando nel 1987 il volume La teoria dell'induzione in William Whewell.

Premessa
Avvertenza
1.Il primo critico del positivismo, Willialn Whewell
2. L'incontro di Mill e Comte
3. Mill e l'eredità del comtismo
4. G.H. Lewes, un interprete del positivismo tra Comte e Mill
5. Scienza e positivismo: l'attacco di T.H. Huxley all'ortodossia comtiana
6. L'evoluzionismo di Spencer come alternativa al positivismo di Comte
Indice dei nomi


Contributi:

Collana: Filosofia

Livello: Studi, ricerche