I soldati di pace e le loro famiglie

Il peacekeeping è un concetto-realtà non ancora consolidato né come idea, né come processo diplomatico, né come missione militare. Anche se nel mondo post-bipolare si è assistito ad un significativo accrescimento di complessità, variabilità e incertezza nelle relazioni internazionali, con un conseguente incremento del bisogno e della richiesta di interposizione armata nei conflitti locali - sia interni, sia tra stati -, la praticabilità degli interventi internazionali di peacekeeping non appare data per scontata. Così, mentre restano da chiarirne alcuni aspetti fondamentali, è realistico prevedere che lo scenario internazionale continuerà a proporre e a richiedere tali interventi.

A fronte di una copiosa letteratura sui diversi aspetti giuridici politici e storici delle missioni internazionali di peacekeeping non si dispone ancora di un bagaglio consolidato di esperienze di ricerca e di studi riguardo agli stress psicofisici che i peacekeepers sono chiamati a subire, ai processi di adattamento che mettono in atto per fronteggiare le sfide quotidiane, alla nuova concezione del militare e alla differente idea di sé che si trovano a elaborare. La soggettività di quanti sono chiamati in prima persona a svolgere il ruolo di operatori di pace, i processi di legittimazione che essi e le loro famiglie mettono in atto, le idee e le valutazioni che esprimono restano esplorati solo in minima parte.

I soldati di pace e le Loro famiglie viene così a coprire un notevole vuoto teorico e di ricerca; dopo le indagini pionieristiche di Charles Moskos, quelle qui presentate al pubblico italiano si collocano tra le prime ricerche empiriche sulle forze di pace e rappresentano una tappa fondamentale nella riflessione sviluppata dalla sociologia militare.

Affrontando problematiche di crescente attualità, il volume di David Segal e Mady Wechsler Segal si configura utile e di interesse sia per gli studiosi, sia per gli operatori coinvolti in ogni aspetto delle operazioni internazionali di pace. Esso può essere assunto come un valido punto di partenza per costruire un comune modo di intendere la nascita e lo sviluppo del peacekeeping e per perfezionare la formulazione di una relativa dottrina.