I valori morali rappresentano, o dovrebbero rappresentare, la base della legge positiva. Sono quindi il fattore determinante nella formazione della cultura giuridica di un popolo e costituiscono, nella loro versione moderna, il cemento su cui si è fondato e sviluppato il movimento dei diritti umani, una delle massime conquiste dell'umanità e, al tempo stesso, uno dei pochi ostacoli che l'umanità stessa ha saputo opporre al pericolo di autodistruzione. Tuttavia, il sentimento etico non è affatto univoco. Conseguentemente, la sua traduzione in pretese e in regole giuridiche provoca risentimenti e conflitti che si dimostrano particolarmente acuti quando investono la sfera più intima dell'animo umano, quella dell'integrità del corpo e della mente. Qui le opinioni si polarizzano opponendo, spesso irriducibilmente, gruppi di pari entità numerica, cui si accompagnano alte percentuali di incerti, capaci di influenzare in modo puramente emotivo qualsiasi decisione pubblica. Il processo di specificazione e il carattere transnazionale dei diritti umani, giunti alla "quarta generazione", complicano il quadro moltiplicando i conflitti e, per contro, indebolendo la legittimità delle autorità chiamate a dirimerli. Lo studio contenuto in questo libro, condotto su ampi campioni di studenti universitari, conferma queste ipotesi e getta le basi per ulteriori riflessioni su uno dei punti più suggestivi, e al contempo problematici, della realtà contemporanea.

Vincenzo Ferrari è ordinario di sociologia del diritto nell'Università degli Studi di Milano. Ha insegnato nelle Università di Cagliari e di Bologna e tenuto conferenze e corsi in numerose università straniere. Membro dell'esecutivo dell'Associazione internazionale di sociologia, ne ha presieduto per quattro anni il Comitato di ricerca in sociologia del diritto. È direttore della rivista Sociologia del diritto e membro del Comitato di redazione di Droit et société, di Associations e degli Oñati Proceedings. Fra le sue opere recenti, Funzioni del diritto (Roma-Bari 1987), tradotto in greco e spagnolo, e Lineamenti di sociologia del diritto (vol. I, Roma-Bari 1997) e la raccolta internazionale di saggi bibliografici Developing Sociology of Law (Milano 1990).

Mario Boffi è docente di statistica computazionale nella Facoltà di Scienze Politiche e ricercatore del Dipartimento di sociologia dell'Università degli Studi di Milano. Si occupa di analisi quantitativa dei dati sociologici, e per quanto riguarda la sociologia giuridica, ha svolto ricerche empiriche sull'attività del Tribunale per i minori e sull'immagine della devianza minorile.