Furor bellicus.

Paolo Taviani

Furor bellicus.

La figura del guerriero arcaico nella Grecia antica

Il volume analizza la figura del guerriero greco arcaico e sottopone a verifica (o: discute) la teoria secondo cui a tali radici greche si ricollegherebbe l'idea spaventosa di guerrieri furiosi, barbari e indemoniati, capaci di terrorizzare il popolo di Dio nell'Europa della tarda antichità.

Edizione a stampa

36,00

Pagine: 288

ISBN: 9788856833867

Edizione: 1a edizione 2012

Codice editore: 1792.136

Disponibilità: Discreta

All'Atene dell'età classica risalgono le radici del nostro modo di pensare l'ethos del guerriero: un cittadino-soldato che agisce nel rispetto della coesione con i compagni e della disciplina. In quel passato questa formula trovò la sua prima enunciazione, strettamente legata ad un modello politico nuovo: la democrazia. Ma cosa venne soppiantato dall'organizzazione oplitica delle città greche? Cosa c'era prima?
Nell'Europa della tarda antichità - in cui si andava saldando l'alleanza tra impero e cristianesimo - troviamo l'immagine spaventosa di guerrieri capaci di furor . Sono guerrieri nemici del popolo di Dio, quindi destinati alla sconfitta finale, ma incutono terrore e possono perfino cogliere qualche vittoria, perché combattono posseduti da forze sovraumane: sono guerrieri indemoniati.
Erano guerrieri dediti al furor anche i predecessori degli opliti, come vuole un'affermata teoria storiografica? S'immaginava che fossero posseduti dagli dèi e perciò straordinariamente potenti? La manía violenta di talune figure della tragedia attica - Aiace ed Eracle in particolare - ci parla di questo? O è il nostro sguardo a riflettere in quel lontano passato un'immagine che ha radici diverse e più recenti?

Paolo Taviani insegna Storia delle religioni all'Università degli Studi dell'Aquila.



Prologo
(Ritratti dal Novecento; Coesione e disciplina; Furor bellicus; Guerrieri e diavoli)
La manía del guerriero negli studi moderni
(Il furor bellicus secondo Dumézil; Gli eroi omerici; La centralità dei testi tragici)
Aiace
(Il mito di Aiace prima di Sofocle; La manía di Aiace; Fermezza e mutamento; Sofocle e la politica di Pericle; Teoria e pratica politica nell'Aiace; Salamina)
Eracle
(La manía di Ericle; Le novità di Euripide; L'inerzia di Zeus)
Sulla scia della tragedia
(Licurgo re di Tracia; Etocle e Polinice; Oltre la tragedia)
L'ideale oplitico
(Le origini; Sparta; Atene; Licurgo ateniese e Tirteo; Il valore oplitico di Aiace: Eurisace e gli efebi ateniesi; Eracle, oplite al di là delle armi; L'arco, gli opliti e la parabola di un'ideale)
La manía assente
(Un problema ulteriore; I Centauri, Eracle, il vino; Le collettività mitiche semidivine; Uomini lupo; Le Amazzoni e Artemide Lykeia; Ares e il 'male divino'; Guerrieri acerbi; Aristotele e la melancholía)
Epilogo
(Né furor, né disciplina; Et insilvit Spiritus Domini in Saul, et iratus est furor eius nimis)
Ringraziamenti
Riferimenti extrabibliografici
Riferimenti bibliografici
Indice dei nomi.

Collana: Temi di storia

Argomenti: Storia della cultura e del costume

Livello: Studi, ricerche

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