Flessibilità e lavoro in età avanzata

É aumentata e continua ad aumentare la speranza di vita, sia alla nascita che in età avanzata. É indubbiamente un fatto molto positivo, come è stato sottolineato da tutti i saggi contenuti in questo volume, anche perché la popolazione vive mediamente per più anni, con crescenti possibilità (come emerge dai contributi del geriatra V. Marigliano, dell'Università di Roma La Sapienza) di godere buona salute fino a un'età nettamente più avanzata che in passato.

Per vivere a lungo in buona salute, sono essenziali la capacità di adattamento e lo stile di vita. La capacità di adattamento dipende d'altronde dalla capacità/possibilità di partecipare in modo attivo, libero e responsabile al sistema economico e sociale.

L' invecchiamento attivo è dunque molto importante per il benessere individuale e collettivo. Esso è comunque molto importante per contenere e risolvere una serie di problemi economici e sociali connessi all'allungamento della vita media della popolazione, sotto l'influenza decisiva dei fattori demografici sottolineati da R. Cagiano de Azevedo dell'Università di Roma La Sapienza.

Si tratta di perseguirlo attraverso idonee strategie, che coinvolgano organi pubblici, imprese e lavoratori. L. Frey, dell'Università di Roma La Sapienza, analizza e discute la gestione del tempo del lavoro, aspetto di particolare rilievo della flessibilità del lavoro, in tale luce, mettendo in evidenza che ciò implica, oltreché strategie connesse di mobilità da posto di lavoro a posto di lavoro, esigenze molto rilevanti di tempestive strategie formative, in termini di elevazione/recupero/aggiornamento della formazione di base e di riqualificazione professionale in età anche molto avanzata.

Sulle esigenze formative insistono anche, nei loro contributi contenuti nel volume, O. Giarini (dell'Associazione di Ginevra) e R. Lindley (dell'Università di Warwick), con spunti di particolare interesse per studiosi e operatori. O. Giarini, in particolare, propone l'immagine della "doppia elica" che indicherebbe l'interazione dinamica tra apprendimento e attività lavorativa fino a età molto avanzata.

Per il lettore, potranno pure risultare interessanti le informazioni di P. Bozzao, dell'Università di Roma La Sapienza, sulle possibilità di pensionamento flessibile in Italia consentite dall'ordinamento giuridico vigente, in continua trasformazione nel quadro di un più generale perseguimento della flessibilità del lavoro.