Etica e Affari, al pari di Religione e Politica, sono binomi che evocano più facilmente dissonanze che armonie unitamente, a volte, ad una sensazione di ironico o amaro scetticismo, di malinconia o compiaciuta convinzione che l'Idea (morale o religiosa che sia) abbia difficoltà ad incarnarsi e continui a vivere nel suo Iperuranio.

L'autore invita a superare questa visione fatalistica di incomunicabilità dei due Mondi, senza additare obiettivi troppo ambiziosi (che appartengono all'utopia di ideologie religiose o politiche), bensì scelte di comportamento in linea con le domande di civiltà che provengono dal contesto socio-economico, anche se non ancora protette da vincoli normativi, ma che trovano rispondenza nella condivisione della nostra coscienza civile.

Si può, ad esempio, rispettare l'ambiente per imposizione di legge, oppure (vedi il caso di alcune Società autostradali francesi) perché si avverte il dovere e il fascino di una "missione ecologica" da cui non può che derivare prestigio, consenso dell'opinione pubblica, autorevolezza nei confronti delle Istituzioni.

Ci si può sentire costretti da leggi e contratti, o da rapporti di forza, a non licenziare manodopera esuberante, oppure si può ricercare con determinazione (vedi l'esempio della Volkswagen) un'intesa con le parti sociali che riduca i costi e salvi nello stesso tempo l'occupazione.

Si può investire in paesi in via di sviluppo solo per lucrare condizioni di maggior favore (costo manodopera, esenzioni fiscali ecc.) od anche (vedi il caso dei Fondi etici e delle Banche etiche) per contribuire alla crescita del loro livello socio-economico con vantaggio di tutti, anche nelle relazioni internazionali.

Si tratta di esempi riportati nel libro attraverso i quali l'autore dà concretezza e realismo alla sua idea di etica. L'etica, insomma, può essere vista come un vincolo o una interferenza indebita per chi (azionista, manager, dipendente che sia) viva in angusti orizzonti spaziali, temporali e culturali; ma può essere anche vissuta, e gli esempi diventano sempre più numerosi, come una energia, antica e sempre rinnovantesi, che dà all'Impresa che ne è pervasa una marcia in più.

Mario Persio , umbro (Narni) di 61 anni, è presidente della Società Autostrada Torino-Savona appartenente al Gruppo Autostrade di cui è dirigente dal 1981. Ha curato per i nostri tipi La Direzione del personale: problemi e prospettive (1977).