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Diritto e desiderio.

A cura di: Francesca Zanuso

Diritto e desiderio.

Riflessioni biogiuridiche

Intento del volume è di provare che, se il diritto si identifica con la tutela del desiderio, non vi è possibilità di bio-diritto, né all’inizio né alla fine della vita. Non resta, infatti, spazio per la cautela, per la misura, per la precauzione ma solo per l’agire a-responsabile del più forte che minaccia gravemente l’esistere, ovverossia quanto dà effettivo valore, benché sofferto, al nostro vivere biologico.

Edizione a stampa

22,00

Pagine: 190

ISBN: 9788891728043

Edizione: 1a edizione 2015

Codice editore: 503.19

Disponibilità: Buona

Questo volume intende concorrere alla fondazione di un biodiritto autenticamente dialettico, per il metodo adottato e per la concezione antropologica da cui muove. L’habitus dialettico, innanzitutto, impone di basare le argomentazioni non sulla postulazione ma sulla confutazione e, quindi, su ragioni che resistano al vaglio confutatorio; inoltre, chi contribuisce al volume aderisce ad un modello antropologico negletto tanto nell’epoca contemporanea quanto in quella moderna, dominate l’una dall’uomo tecnologico e l’altra dall’homo faber. L’uomo che viene qui posto al centro delle riflessioni biogiuridiche, che vediamo afferrato dai drammi delle situazioni di fine e di inizio vita, è l’uomo dialogico, colui che sa di non sapere e che per questo è consapevole di essere costitutivamente in rapporto con gli altri. Quest’uomo è chiamato a honeste vivere, a rispondere dialetticamente delle sue scelte, delle sue decisioni. Lo deve fare tanto più nel nostro contesto culturale nel quale una urgenza si presenta con le sembianze dell’implacabilità: quella di difendere la fragilità umana dalle conseguenze dell’assurgere del desiderio a fondamento dei diritti costituzionalmente protetti.
L’intento che anima il progetto editoriale è quello di provare che, se il diritto si identifica con la tutela del desiderio, non vi è possibilità di bio-diritto, né all’inizio né alla fine della vita. Non resta, infatti, spazio per la cautela, per la misura, per la precauzione ma solo per l’agire a-responsabile del più forte che minaccia gravemente l’esistere, ovverossia quanto dà effettivo valore, benché sofferto, al nostro vivere biologico.

Francesca Zanuso, professore ordinario di Filosofia del Diritto nell'Università degli Studi di Verona, da più di un decennio si occupa di tematiche biogiuridiche. Fra le varie pubblicazioni al riguardo si segnalano Neminem laedere. Verità e persuasione nel dibattito bio-giuridico (2005) e, per i tipi della FrancoAngeli, Il filo delle Parche. Opinioni comuni e valori condivisi nel dibattito biogiuridico (2009).

Francesca Zanuso, Introduzione – Per un biodiritto dialettico
Francesca Zanuso, Vita e volontà, desideri e diritti nell’inizio vita. Dal Far-west al supermarket riproduttivo
Federico Reggio, “A volte vorrei non esser mai nato”. Alcuni appunti in materia di “risarcimento da nascita indesiderata”
Letizia Mingardo, Il testamento biologico e le ultime volontà del paziente sovrano
Paolo Sommaggio, Portatori sani di capitali umani. La sostenibilità etica degli incentivi al prelievo
Stefano Fuselli, Di bene in meglio? Riflessioni sul potenziamento biotecnologico dell’uomo.

Contributi: Stefano Fuselli, Letizia Mingardo, Federico Reggio, Paolo Sommaggio

Collana: Filosofia del diritto

Argomenti: Filosofia del diritto - Filosofia morale

Livello: Studi, ricerche - Textbook, strumenti didattici

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