«... una stimolante lettura che vi soddisferà... certamente un libro tanto importante da essere fondamentale, oltre che per designer e uomini di marketing, anche per il top management». Norman Sanson, direttore McKiasey & Co., nel Financial Times.

«... la tesi di Lorenz è che in molte imprese non viene effettuato un corretto lavoro di marketing: e spiega perché in dodici efficaci e impietosamente accurati punti». Wally Olins, Management Today.

«Lorenz... dissoda nuovo terreno esaminando le esperienze delle maggiori società internazionali che hanno abbracciato il credo del design». Marketing.

«... rara cosa, un esame veramente serio della relazione tra design e successo industriale». Kerith Grant, The Design Council.

«... profondo, lucido e informativo... ». ID Magazine Usa.

Un'affascinante e originale analisi della nuova rivoluzione nel design dei prodotti, e del suo drammatico impatto sulle strategie delle imprese e sulle performance commerciali di una vasta schiera di società internazionali. Scavando in società come Sony, Olivetti, Ford, Philips -innovatori che hanno rifiutato la prospettiva tradizionale del design come mero styling nella nuova era della competizione internazionale e dei mercati globali- Lorenz analizza le dinamiche della rivoluzione in atto, dall'impatto delle nuove tecnologie al fiorire di mercati internazionali e di prodotti «globali». Dimostra come punto centrale sia la riconciliazione di tensioni - la creatività potenziale è ancora prigioniera di inibizioni e stereotipi - tra design, marketing e general management. Sviluppando la sua analisi, Lorenz presenta un chiaro e diretto quadro dei nuovi principi a cui devono ispirarsi le imprese per affrontare la competizione globale.

Il design, sostiene Lorenz, deve oggi essere visto come un'eccezionale risorsa catalitica nel marketing generale strategico e nel processo di sviluppo del prodotto di un'impresa. Un buon design, a lungo considerato come «un lusso», è oggi un'arma competitiva chiave nell'arsenale aziendale.

Christopher Lorenz è «Management Editor» de The Financial Times, ed è internazionalmente noto come un'autorità nel design e nelle strategie.