A cura di: Livio Pepino, Nello Rossi
Democrazia in crisi e senso della giurisdizione
Pagine: 464
ISBN: 9788820480653
Edizione: 1a edizione 1993
Codice editore: 2000.653
Disponibilità: Nulla
A cura di: Livio Pepino, Nello Rossi
Pagine: 464
ISBN: 9788820480653
Edizione: 1a edizione 1993
Codice editore: 2000.653
Disponibilità: Nulla
Lo scenario istituzionale italiano è sempre più caratterizzato dall'accavallarsi frenetico di eventi e vicende di grande portata e drammaticità in cui la giurisdizione ha un ruolo di primaria importanza.
L'escalation del potere maroso e della sua violenza ha seguito ritmi impressionanti sino alle stragi in cui hanno trovato la morte Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Rabbia, disperazione, senso di sconfitta, voglia di cambiamento, sfiducia, ribellione si sono intrecciati, in questi mesi, talora in un insieme indistinto, tra i cittadini come tra i magistrati. Ma la stessa violenza terroristica ha prodotto mobilitazione civile, incrinature nel consenso di cui la mafia ha goduto e gode, crisi di antiche alleanze. In questo contesto cominciano a prodursi risposte giudiziarie più adeguate che sembrano Finalmente toccare il rapporto mafiapolitica.
L'esplosione delle indagini sulla corruzione politico-amministrativa (a partire dalla Tangentopolí milanese), la loro estensione, il loro effetto dirompente, la sintonia dell'opinione pubblica erano un anno fa imprevedibili. Quelle indagini ed i processi che ne stanno scaturendo hanno scosso dalle fondamenta il sistema politico, hanno ribaltato il rapporto tra magistratura ed opinione pubblica ed hanno confermato quanto preziosa per la democrazia sia l'esistenza di un pubblico ministero indipendente dal potere esecutivo.
La crisi economica e politica che attraversa il Paese ha proporzioni vastissime. Alle difficoltà economiche il Governo risponde con un complesso di misure restrittive che attentano profondamente alla struttura stessa dello Stato sociale e ai diritti dei soggetti più deboli. Contemporaneamente la caduta di legittimazione e di credibilità che investe i partiti e le formazioni politiche tradizionali stenta a tradursi in veicolo di effettivo rinnovamento e rischia di travolgere le istituzioni e la democrazia. Di qui l'emergere di tendenze involutive e autoritarie, esemplarmente rappresentate dalla presidenza Cossiga: estremo tentativo di salvataggio di un ceto politico sconfitto dalla storia, sapiente e spesso incontrastato míx di spregiudicatezza verbale e di conservatorismo politico.
L'intreccio tra queste vicende e la giurisdizione (non a caso bersaglio privilegiato degli attacchi del presidente Cossiga) accresce l'interesse per la riflessione sviluppatasi all'interno della magistratura e, in particolare, di Magistratura democratica, in quanto componente giudiziaria maggiormente critica verso la corporazione e più attenta ai rapporti tra giurisdizione e società.
Contributi: Vincenzo Accattatis, V. Borraccetti, Claudio Castelli, L. De Ruggiero, G. Di Donato, M. C. Gallo, G. Ganassi, L. Ghedini, A. Gialanella, R. Greco, F. Guichard, F. Ippolito, A. Nencini, Giovanni Palombarini, T. Picazio, F. Pinto, L. Saraceni, G. Scarpari, Giampaolo Schiesaro, S. Senese, G. Veneziano, G. Viglietta
Collana: Varie
Argomenti: Diritto, giustizia - Sociologia giuridica e della devianza
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