Dall'Unione Europea alla Sardegna: un itinerario socio-economico

In tempi ormai lontani, Luigi Einaudi ebbe a precisare che "Non esistono problemi veramente gravi i quali possono essere risolti entro la cerchia di una nazione sola. Come e più che in altre epoche storiche, non v'ha atto di governo in uno stato il quale non abbia una influenza diretta sulla vita e sulla prosperità di ogni altro popolo" (da "Sul Liberalismo, Socialismo, Totalitarismo e Dirigismo - Dalle diverse specie di creditori e di debitori" - sta in "Prediche inutili" - Giulio Einaudi Editore - Torino - 1962, pag. 165).

Questo volume è destinato a coloro che vogliono avvicinarsi all'U.E. tendendo lo sguardo a Bruxelles e non perdendo di vista il problema dell'insularità, soprattutto quello, o quelli che investono il Meridione e la Sardegna: due sguardi da fondersi in uno e peraltro idonei a focalizzare e ad accostare il centro alla periferia e viceversa.

Ciò anche, sia per chi crede nell'U.E. e in essa spera, e sia per chi non vi crede, perché insoddisfatto ed incerto per via delle persistenti difficoltà del "quotidiano".

Il lavoro presenta con una certa passione, cose nuove e cose vecchie destinate a rinnovarsi, suggerisce comportamenti inerenti a particolari aspetti di gestione macro-aziendale, mettendo in luce l'erigenda "proprietà" europea attraverso quella dei singoli stati che la compongono.

Il volume è ricco di un'adeguata bibliografia e di un'interessante, seppure non esaustiva, raccolta di acronimi.