I saggi raccolti nel volume affrontano momenti e protagonisti diversi della vita quotidiana milanese e delle trasformazioni culturali occorse in questo scorcio di millennio, inaugurato per la città dalle critiche vicende di Tangentopoli. Un filo rosso guida i vari capitoli: lo sforzo delle popolazioni milanesi più sensibili e attente ai mutamenti, per elaborare strategie di sopravvivenza in un contesto instabile e incerto, ma prodigo di suggerimenti e di segnali, interpretabili come tanti appigli cui ancorare le proprie pratiche quotidiane, per mantenersi o tornare a essere protagonisti della vita sociale e culturale della città. Sul piano teorico due sono i temi che si intrecciano nel corso dei diversi capitoli: il progressivo confondersi e sovrapporsi delle dinamiche della produzione culturale con quelle dei consumi culturali; il diffondersi di una categoria sociale, quella dei nuovi intermediari culturali, concentrati non più solo tra gli esperti della comunicazione, come accadeva fino a pochi anni fa, ma presenti anche tra quanti praticano la cultura postmoderna nelle varie sfere della propria vita e non solo in ambito professionale.

Emanuela Mora , ricercatrice di Sociologia nella facoltà di Scienze Politiche dell'Università Cattolica di Milano, dove insegna nel corso di Semiotica del corso di laurea in Scienze della Comunicazione. Tra le sue pubblicazioni: Comunicazione e riflessività (Milano 1994) e con L. Bovone (a cura di), La moda della metropoli (Milano 1997).