Il paradigma economico «neowalrasiano», il quale da Hicks ad Arrow e Debreu ha perseguito lo scopo di conciliare gli assiomi di razionalità delle decisioni individuali con i tradizionali teoremi fondamentali desunti dal principio di ottimizzazione globale, sembra oggi giunto ad un l)unto critico. Gli assiomi di razionalità e il principio della ottimizzazione globale, infatti, formano una «cintura protettiva» la quale non riesce a fornire risposte adeguate a domande cruciali - sull'acquisizione e circolazione della conoscenza e dell'informazione, sull'incertezza delle ,decisioni umane, sull'apprendimento e l'innovazione, sulla natura e il funzionamento del mercato rispetto ad altre forme organizzative - e nel contempo non è più difendibile dinanzi agli ,,viluppi dell'epistemologia e, soprattutto, delle scienze cognitive. In alternativa, nuove ipotesi vanno emergendo il cui tratto comune è l'abbandono dell'assioma di conoscenza e informazione perfette da parte degli agenti economici e di conseguenza del criterio dell'ottimizzazione globale: le nuove ipotesi sono invece aperte ai contributi positivi delle scienze cognitive e alla dimensione storico-evolutiva dell'ambiente economico. Attingendo a questi innovativi materiali interdisciplinari in rapida e continua crescita, e a studi in corso nell'ambito universitario italiano ed internazionale, i saggi raccolti in questo volume propongono modelli analitici, ipotesi interpretative a linee di ricerca posti all'intersezione tra teoria della conoscenza e teoria economica.