Nato dalle riflessioni e dalle letture sulla città e sul disagio crescente vissuto dagli abitanti metropolitani, il volume estende la sua indagine alla produzione artistica e alla stessa condizione di disarmonia che sembra interessare l'evento artistico nei suoi tre momenti di nascita, circolazione e fruizione. Mettendo in relazione, in un preciso contesto sociale, i due sistemi, quello dell'arte e quello della città, come fatti sociali complessi, emergono una serie di contraddizioni illuminanti. L'arte viene intesa come un processo collettivo dove processi culturali, strategie espressive e scelte professionali dell'artista, istituzioni sociali e restrizioni economiche interagiscono. La città contemporanea, con i suoi problemi di congestione, decadenza, imbruttimento, rende oltremodo difficile la funzione armonizzante dell'arte, che potrebbe costituire un modo per innalzare la stessa qualità della vita urbana.

Rivolto a un pubblico di studiosi, ma anche a chi da profano è interessato al dibattito recente sull'utilizzo del patrimonio culturale e artistico del nostro paese, all'uso razionale delle risorse umane, territoriali, economiche, alla produzione di politiche culturali non effimere, Arte, città, armonia costituisce uno strumento nuovo ed intelligente.

Andreina Daolio, docente di Sociologia presso lo IULM di Milano, da anni si occupa dei problemi connessi alla casa e alla città. Su questi temi ha pubblicato diversi saggi: da quelli apparsi ne Lo spreco edilizio (Padova, 1973) a Le lotte per la casa in Italia (Milano, 1974).Ha collaborato alle riviste Archivio di studi urbani e regionali, Quaderni di sociologia, Classe, Città/classe, Casabella. Recentemente ha spostato i suoi interessi alla sociologia dell'arte ed insegna Storia dell'arte in una Università privata milanese inoltre svolge corsi e seminari alla Facoltà di Architettura e alla Casa della Cultura e collabora con istituti di ricerca e fondazioni d'arte. Scrive sulle riviste La balena Bianca, Terzoocchio, Arte e cultura.