Aree Marginali.

A cura di: Laura Bonato

Aree Marginali.

Sostenibilità e saper fare nelle Alpi

Il volume intende documentare, analizzare e riflettere sul fenomeno del “ritorno alla terra” nella sua doppia accezione di ri-abitare gli spazi alpini e di dedicarsi a lavori abbandonati, come la coltivazione di determinate specie vegetali o l’allevamento. Questo ritorno oggi assume, in molti casi, un valore ideale: sulla scorta della delusione provata nei confronti della città (vista come l’epicentro della crisi finanziaria), si leva da più parti la speranza – o l’illusione – che la montagna possa costituire un “nuovo” orizzonte per il futuro.

Edizione a stampa

27,00

Pagine: 240

ISBN: 9788891760869

Edizione: 1a edizione 2017

Codice editore: 62.71

Disponibilità: Discreta

Da sempre in continua tensione tra bene e male, tra sacralizzazione e demonizzazione, delle Alpi esiste una pluralità di immagini e di rappresentazioni elaborate nel corso dei secoli e via via costruite su fantasiosi racconti di paura, paesaggi idilliaci e incontaminati in cui ritrovare tradizioni genuine, territori marginali e isolati. Le aree marginali di cui si dà conto sono quelle del versante italiano che dagli anni '60 del secolo scorso, in seguito al rapido sviluppo delle industrie, hanno conosciuto un significativo spopolamento, sono state abbandonate e totalmente private della possibilità di una ripresa economica e sociale. Sono così scomparse non solo figure professionali che possedevano competenze specifiche per l'economia agrosilvopastorale, ma anche un processo di inculturazione che riguardava conoscenze e saperi di natura orale che avevano caratterizzato fino ad allora la società alpina. Negli ultimi anni scienze sociali e discipline affini stanno registrando un'inversione di tendenza: in determinati contesti il rapporto tra abitanti e territorio alpino ha innescato processi virtuosi di sviluppo locale che si pongono come pratiche interessanti per l'impostazione di politiche territoriali per la montagna, effettivamente orientate ai reali bisogni degli abitanti. Si tratta di una ripresa di interesse per la montagna in gran parte caratterizzata da nuovi modi creativi di porsi nei suoi confronti per quanto riguarda l'abitare, il fare impresa, l'utilizzo delle risorse locali e la fruizione ambientale. Il volume intende documentare, analizzare e riflettere sul fenomeno del "ritorno alla terra" nella sua doppia accezione di ri-abitare gli spazi alpini e di dedicarsi a lavori abbandonati, come la coltivazione di determinate specie vegetali o l'allevamento. Questo ritorno oggi assume, in molti casi, un valore ideale: sulla scorta della delusione provata nei confronti della città (vista come l'epicentro della crisi finanziaria), si leva da più parti la speranza - o l'illusione - che la montagna possa costituire un "nuovo" orizzonte per il futuro.

Laura Bonato
è docente di Antropologia culturale e di Antropologia dei beni culturali presso il Dipartimento di Lingue e Letterature Straniere e Culture Moderne dell'Università di Torino. Tra le sue pubblicazioni più recenti: Antropologia e beni culturali nelle Alpi. Studiare, valorizzare, restituire (a cura di, Alessandria, 2013); Vita da strega. Masca, faja, framasun (Torino, 2015); Fuori rotta: nuove pratiche del viaggiare (a cura di, Torino, 2016); Antropologia della festa. Vecchie logiche per nuove performance (Milano, 2017).

PrefAzione
Laura Bonato, Fra abbandoni e ritorni: aree marginali, terre originali
Pier Paolo Viazzo,
Nuovi scenari per l'antropologia alpina: le terre alte tra ripopolamento e sostenibilità
AbitAzione
Gian Luigi Bravo, Sostenibilità: alcune precisazioni
Nadia Breda, Zone umide in montagna in tempi di cambiamenti climatici
Maurizio Dematteis,
Andrea Membretti, Rifugiati e turismo nelle aree alpine marginali: da minaccia a risorsa
Roberta Clara Zanini,
Ri-abitare la montagna: spazi di creatività e trasmissione delle risorse in area alpina
Giuseppe Dematteis,
Ambienti e culture nelle Alpi in una visione multiscalare dello sviluppo locale
AttuAzione
Giovanni Kezich, Antonella Mott, Usi e riusi del villaggio fantasma: memoria e oblio del maggengo alpino
Giulia Fassio,
Una plurilocalità verticale: il caso degli allevatori della Val Pellice
Lia Zola,
Canapicoltura, marginalità e pratiche di "reinvenzione della natura". Un caso di studio in Valle Susa
Maria Anna Bertolino,
Degli usi e delle virtù della lavanda. Agricoltura r-esistente e terzo paesaggio in aree marginali alpine: il caso della Valle Susa
Davide Cacchioni,
Coltivare "senso" in Valle Susa. Le nuove esperienze di produzione agricola nel contesto socioculturale valsusino
Maria Alessia Glielmi,
Vivere la tradizione o tradurre l'arte di vivere? La raccolta della lavanda in Valle Gesso
ValorizzAzione
Giampiero Lombardi, Massimiliano Probo, Gabriele Iussig, Andrea Cavallero, L'associazione fondiaria come strumento per contrastare l'abbandono e la frammentazione dei territori collinari e montani
Daniela Tommasini,
Contro la marginalità e l'abbandono montano: l'agriturismo in Alto Adige fra tradizione, creatività e politiche
Matteo Rivoira,
Tracce di memoria: la lavorazione della canapa nella toponimia alpina piemontese
Marco Cuaz, La conca di By e il passaggio nascosto: un progetto à l'écart des grands chemins
Daniela Fornaciarini,
By: una montagna di passaggio, di presenze di idee e di fatti
Teresa Biondi,
Antropologia filmica di un territorio: il recupero di antiche colture nei territori della Valle Susa
Gli autori.

Contributi: Maria Anna Bertolino, Teresa Biondi, Gian Luigi Bravo, Nadia Breda, Davide Cacchioni, Andrea Cavallero, Marco Cuaz, Giuseppe Dematteis, Maurizio Dematteis, Giulia Fassio, Daniela Fornaciarini, Maria Alessia Glielmi, Gabriele Iussig, Giovanni Kezich, Giampiero Lombardi, Andrea Membretti, Antonella Mott, Massimiliano Probo, Matteo Rivoira, Daniela Tommasini, Pier Paolo Viazzo, Roberta Clara Zanini, Lia Zola

Collana: Antropologia culturale e sociale

Argomenti: Antropologia

Livello: Studi, ricerche - Textbook, strumenti didattici

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