I CIAM e l'Italia (1928-1939)

Alberto Terminio

I CIAM e l'Italia (1928-1939)

L'internazionalizzazione dell'architettura italiana durante il fascismo

Nonostante l’importanza che i Congressi Internazionali di Architettura Moderna (CIAM) hanno assunto nel dibattito e nelle esperienze architettoniche europee a partire dalla fine degli anni Venti, la letteratura critica non ha registrato finora uno studio sistematico sui rapporti stabiliti, al loro interno, dalla cultura architettonica italiana. Attraverso una vasta ricognizione documentaria e l’intreccio di fonti inedite con quanto già noto, il volume restituisce la complessità di questa vicenda, negli anni del fascismo, a partire dall’indagine sulla rete dei rapporti internazionali e sulle tensioni interne al raggruppamento dei giovani architetti italiani.

Edizione a stampa

43,00

Pagine: 324

ISBN: 9788835162391

Edizione: 1a edizione 2024

Codice editore: 1584.6

Disponibilità: Discreta

Pagine: 324

ISBN: 9788835168409

Edizione:1a edizione 2024

Codice editore: 1584.6

Possibilità di stampa: No

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Formato: PDF con DRM per Digital Editions

Informazioni sugli e-book

Nonostante l'importanza che i Congressi Internazionali di Architettura Moderna (CIAM) hanno assunto nel dibattito e nelle esperienze architettoniche europee a partire dalla fine degli anni Venti, la letteratura critica non ha registrato finora uno studio sistematico sui rapporti stabiliti, al loro interno, dalla cultura architettonica italiana.
Attraverso una vasta ricognizione documentaria e l'intreccio di fonti inedite con quanto già noto, il volume restituisce la complessità di questa vicenda, negli anni del fascismo, a partire dall'indagine sulla rete dei rapporti internazionali e sulle tensioni interne al raggruppamento dei giovani architetti italiani. Ne scaturisce un quadro composito, solcato dalla contrapposizione tra interessi personali e ambizioni di rinnovamento disciplinare, che tenta di gettare nuova luce sulla collocazione del contributo italiano in ambito europeo e sul ruolo di alcune figure centrali. Dallo studio condotto emerge che, pur attraverso le difficoltà causate dal regime, la cultura dell'internazionalizzazione promossa nel contesto dei CIAM ha alimentato una coscienza del "moderno" del tutto nuova per l'Italia di quegli anni.

Alberto Terminio, architetto e dottore di ricerca in Storia dell'architettura, è assegnista di ricerca post-doc e docente a contratto di Storia del design presso il Dipartimento di Architettura (DiARC) dell'Università degli Studi di Napoli Federico II.

Abbreviazioni
Paolo Nicoloso, Prefazione
Introduzione
Prima dei CIAM
(Le premesse della partecipazione italiana; Roberto Papini e la promozione della "moderna tendenza italiana")
Ascesa e declino dei primi due delegati (1928-1929)
(Ipotesi, assenze e presenze poco gradite al congrès préparatoire; Dopo La Sarraz: la ricerca dell'affermazione in ambito nazionale; La polemica del regolamento del Gnari e la destituzione di Rava
L'inizio di una nuova fase (1929-1930)
(L'occasione mancata del II Ciam; Verso la costituzione del Miar; La nuova rappresentanza al III Ciam)
I CIAM verso l'Italia (1931-1933)
(L'ambizione di un congresso italiano: cronistoria di un tentativo fallito; Le mostre della "casa minimum" e del "lottizzamento razionale" a Milano e Bologna; Il Cirpac alla Triennale di Milano)
Un graduale declino (1933-1937)
(La dimensione politica del IV Ciam; Gli echi della città funzionale e il ruolo dei Bbpr; Verso la disgregazione del gruppo italiano)
Epilogo
Le sorti del gruppo italiano nel quadro della riorganizzazione dei CIAM (1938-1947)
Conclusioni
Ringraziamenti
Fonti archivistiche e bibliografia
Indice delle illustrazioni
Indice dei nomi

Contributi: Paolo Nicoloso

Collana: Storia e storiografia dell'architettura e della città

Argomenti: Teorie e storia dell'architettura - Storia urbana e del territorio

Livello: Studi, ricerche

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