Il testo ritrovato, del Centro interuniversitario per la teoria e la storia dei generi letterari

La collana Il testo ritrovato intende portare un contributo operativo al riaprirsi della questione del destino dell’arte nell’era elettronica. L’impetuosa pervasività dell’evoluzione tecnologica che ha caratterizzato gli ultimi due secoli ha inciso profondamente sullo statuto consolidato dei generi artistici, coinvolgendo come non mai tutti i diversi livelli della percezione. È soprattutto l’accentuazione spinta della riproducibilità tecnica a influire sul quadro delle forme del discorso estetico la cui struttura risulta completamente modificata. In questo contesto, profondamente alterato, riemerge tuttavia la validità di una serie di fattori che restano costitutivi dell’attività estetica, una volta definite le caratteristiche del contesto che dà vita alle forme. In tale prospettiva, la collana si propone di analizzare e definire questa vera e propria emergenza dell’ermeneutica artistica attraverso alcune proposte relative all’analisi di specifici momenti o prodotti dell’attività estetica, anche sconosciuti o trascurati anche perché legati a nuove convenzioni ovvero a differenti «modelli del mondo».
Se è vero che la capacità di produrre significato si forma, per ciascun testo, in riferimento alla sua stessa tradizione, ogni incremento che avviene nel patrimonio delle opere reca in sé il potere di suscitare un nuovo significato attraverso la proposta di nuovi schemi rappresentativi. Questi nuovi modelli di rappresentazione comunicano al lettore nuovi modelli di pensiero: ed è questo il percorso attraverso il quale l’uomo di oggi percepisce che la stessa durata nel tempo rappresenta un’ipotesi di comprensione del mondo capace di gettare un ponte ideale tra passato, presente e futuro.

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