Questa pubblicazione intende contribuire alla riflessione e al dibattito sul ruolo dell'architetto nella produzione, organizzazione e uso dello spazio nella città contemporanea.

Se la storia ci ha insegnato a guardare alla città come luogo di innovazione e all'architetto come interprete del rapporto tra comportamenti e spazi, oggi la ricerca di affermazione sviluppatasi all'interno delle relazioni di "prevalenza", ripropone all'architetto la necessità di tornare a leggere la realtà, della quale è sempre più difficile cogliere le valenze in atto e le prospettive possibili, attraverso una "molteplicità di spazi". Richiamare l'architetto a una riflessione sullo spazio significa richiamare il progetto sull'uomo.

Il confronto tra saperi, linguaggi, esperienze, solo apparentemente lontani dal "fare architettura", comporta la possibilità di ricondurre l'architetto a ripensare il proprio operare all'interno di un valore corale capace di mediare tra le molteplici e differenti componenti del "dialogo".

Vilma Fasoli è professore ordinario di Storia dell'achitettura e di Storia della città del Territorio presso la Facoltà di Architettura dell'Università degli Studi di Trieste. Formatasi presso il Politecnico di Torino, dove fa parte del corpo docente della Scuola di Specializzazione in Storia, Analisi e Valutazione dei Beni Architettonici e Ambientali, ha partecipato al progetto interuniversitario Italia-Francia Interreg I ed è componente del Comitato scientifico internazionale dell'Istituto Superiore sui Sistemi Territoriali per l'Innovazione (SiTI). Autrice di numerose pubblicazioni per edizioni italiane e francesi, i suoi studi sono focalizzati sui temi della storia dell'architettura e della città tra Ottocento e Novecento.