Il volume presenta i contributi di un gruppo di studiosi su due aspetti della tematica pace/guerra: i contenuti di rappresentazione che stanno dietro a questi termini, e gli orientamenti all'azione, volta alla violenza collettiva o in opposizione ad essa. In questo secondo versante vengono analizzate le radici psicologiche dei comportamenti violenti e della loro giustificazione, l'evoluzione degli orientamenti prosociali che vi si contrappongono, le prospettive dell'azione educativa e di quella dei movimenti attivi. La guerra, il cui ruolo di cinica razionalità è stato messo in crisi dalla capacità di distruzione raggiunta dalla specie umana e dall'evidente sproporzione fra motivi e conseguenze, è l'oggetto di una rilettura rivolta ad aspetti cognitivi e sociali che non si riducono né all'ideologia né ad una semplice, e in fondo ingenua, contrapposizione tra razionalità e irrazionalità. Il libro intende, su queste basi, contribuire allo sviluppo di un orientamento alla pace che sia realistico e fondato sulla conoscenza.