I "dintorni di Malpensa" sono il territorio della provincia di Varese e quello dell'Alto Milanese. Quest'area, compresa nel Distretto industriale Asse del Sempione, fino a qualche anno fa era definita area di crisi occupazionale e di riconversione produttiva, tanto da essere inserita nei programmi del Fondo sociale dell'Unione europea. I settori produttivi tradizionali, il tessile-abbigliamento e il meccanico, che vantavano una storica presenza di grandi imprese, non erano in grado di recuperare le posizioni perdute, strette dalla concorrenza internazionale e limitate dai processi di esternalizzazione.

La riconversione verso il terziario stentava, a causa della vicinanza con Milano, area favorita per le attività di questo settore. In pochi anni questo quadro si è completamente trasformato. Le cause di questo positivo cambiamento sono da ricercarsi innanzitutto nel mutato quadro dell'economia nazionale, e lombarda in particolare, ma anche nelle nuove iniziative che hanno portato lavoro e prospettive di sviluppo nell'area. Prima fra tutte, lo sviluppo dell'aeroporto di Malpensa, la sua trasformazione in hub, la decisione, per ora solo in parte attuata, di farlo diventare il più importante scalo-merci del sud Europa.

L'aeroporto ha portato non solo nuova occupazione (anche se notevolmente inferiore alle attese) e potenzialità di ulteriore sviluppo per le attività a esso collegate; ha aumentato anche l'inquinamento, acustico soprattutto, ma non solo quello, ha costretto diverse centinaia di famiglie a trasferirsi, perché le rotte degli aerei scoperchiavano le loro case, ha congestionato definitivamente una zona che già prima soffriva di carenza di infrastrutture. I problemi e i disagi provocati da Malpensa 2000 sono sulle prime pagine dei giornali dal giorno della sua apertura, avvenuta nel 1998, a segnalare l'improvvisazione e la scarsa lungimiranza con cui nel nostro paese si attuano iniziative anche importanti e indispensabili come questa.

Il libro, che è il risultato di un'ampia ricerca svolta sul territorio, racconta parte di queste vicende, ma soprattutto si sofferma sulle potenzialità, in termini di ricadute occupazionali e produttive e dei rispettivi profili professionali, che l'apertura dell'aeroporto aveva fatto immaginare e che, per ora, non si sono verificate.

Italo Piccoli insegna Sociologia dell'organizzazione e Sociologia dei Consumi nell'Università Cattolica di Milano.