1.300 norme statali e regionali in materia di alluvioni emanate dopo la legge-quadro del 1989. Più di 3.600 enti pubblici che hanno competenze in materia. Milioni di euro per finanziare opere idrauliche e risarcimenti alle vittime. Queste le cifre di un settore di cui si analizzano qui, per la prima volta in modo sistematico, gli aspetti economici.

Per quanto possa apparire paradossale, non è tanto l'eccedenza di acqua ad essere determinante nel causare i danni di un'alluvione, quanto, piuttosto, la scarsità del suolo contiguo ai corsi d'acqua, che è stato forsennatamente urbanizzato impedendone ogni funzione di servizio fluviale e rendendo le alluvioni calamità frequenti e costose. Ciò a causa di un doppio fallimento: quello dovuto alla miopia dei consumatori del suolo, che agiscono spinti da interessi di breve periodo, e quello dello Stato che non ha saputo impedire i comportamenti "alluviogeni" e, anzi, con una politica di condoni e indennizzi, li ha incentivati.

Nel libro si esaminano le modalità di gestione del rischio di alluvione, le caratteristiche economiche dei danni, e l'evoluzione della normativa adottata nel nostro Paese. Si identificano, poi, le numerosissime istituzioni che hanno competenze in materia e si quantifica l'entità della spesa pubblica statale e regionale erogata per la gestione ordinaria e straordinaria del settore. Si analizzano, quindi, gli strumenti che si possono adottare per ridurre il rischio e gli impatti delle alluvioni, tra cui l'uso di innovative misure fiscali.

Rita Cellerino è professore di Politica economica nell'Università del Molise e docente stabile di Economia dell'ambiente presso la Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione. È autore di Oltre la tassazione ambientale. Nuovi strumenti per il controllo dell'inquinamento , il Mulino, 1993 e Venezia Atlantide. L'impatto economico delle acque alte , Franco Angeli, 1998.

In copertina: Alluvione I , di Gabriele Mucchi, olio su tela, 1984.