Il suicidio

Anna Maria Pandolfi

Il suicidio

Voglia di vivere, voglia di morire

Edizione a stampa

19,50

Pagine: 96

ISBN: 9788846421852

Edizione: 1a ristampa 2012, 1a edizione 2000

Codice editore: 1215.1.6

Disponibilità: Discreta

Il suicidio è un fenomeno complesso, multideterminato, processuale, del quale il tentativo finale è solo l'ultimo anello.

Presente da sempre in tutte le culture, ad esso sono stati attribuiti significati, valori e disvalori assai differenti. Ci costringe ad interrogativi sulle motivazioni, sui paradossi, su alcune certezze della nostra esistenza e su molte semplificazioni della nostra cultura e, soprattutto, ad un contatto più diretto con la nostra mortalità.

Le variegate condotte suicidarie pongono compiti gravosi ai clinici ed esigono da essi l'accettazione profonda di una certa paradossalità e bizzarria della vita. Pur partendo da una cultura clinica, l'autrice di questo volume vuole riflettere in modo ampio, contestuale e multiprospettico sulle interfacce dei comportamenti umani, leggerli nelle loro intersezioni che mettono in crisi la tradizionale suddivisione tra individuo e ambiente, cercare dei significati che trascendono il puro dato psicopatologico.

L'opera si suddivide in tre parti:

- una prima tratta dell'antropologia e della storia del suicidio; del suo carattere processuale, contestuale e paradossale; del passaggio del suicidio dall'area della religione e della morale a quella della sociologia e della psicologia;

- una seconda tratta delle teorie, delle motivazioni, dei vari livelli del comportamento suicidario, e delle condizioni psicologiche che ne segnano l'inizio, il decorso, l'esito;

- una terza tratta del rischio suicidario, del rapporto del clinico con tali pazienti suicidari e con i congiunti.

Anna M. Pandolfi , membro ordinario dal 1984 della Spi e dell' Ipa, nel 1988 ha fondato con altri colleghi la Arp. Da circa 20 anni si dedica anche alla clinica della coppia e della famiglia. Ha pubblicato oltre una decina di articoli e saggi, tra cui Considerazioni sui concetti di salute e di malattia dal punto di vista psicoanalitico , 1985, Contributo allo studio psicoanalitico della vergogna , 1992, Capacità di cambiamenti e indicatori di rischio nella clinica psicoanalitica familiare , 1993. Lavora privatamente come psicologo clinico, psicoterapeuta e psicoanalista e conduce gruppi terapeutici e supervisioni.

Il suicidio come processo
(Cenni di antropologia del suicidio; Il suicidio come peccato e come reato; Il suicidio passa dalla religione e dalla morale alla sociologia e alla psicologia)
Il suicidio come morte anticipatoria
La paradossalità del suicidio
L'idea di potersi suicidare

Le teorie psicoanalitiche sul suicidio, le motivazioni, i funzionamenti e i meccanismi
(La relativa trascuratezza degli psicoanalisti nei confronti del suicidio; La teoria classica di "Lutto e malinconia"; Le spinte motivazionali di tipo libidico; Il suicidio masochistico; L'erotizzazione del suicidio; La fantasia di essere salvati; Dalla fantasia di essere salvato al dominio perverso; Il suicidio come salvezza dalla persecuzione)
L'importanza centrale della vergogna nel suicidio
La scissione tra Sé psichico e Sé corporeo

Il clinico nella relazione con il paziente suicidario
(La posizione paradossale del curante; La fenomenologia del suicidio; Il suicidio riuscito; Il tentato suicidio; La velleità suicidaria; I comportamenti autolesivi propriamente detti; La suicidosi; Gli equivalenti suicidari; Il rischio suicidario; Il senso di essere soli e abbandonati; La disistima e il disprezzo di Sé; La rabbia assassina; Il riconoscimento del paziente suicidario; La relazione paziente-dottore)
I limiti della psicoanalisi classica nei casi di suicidio
Il lavoro con i congiunti, prima durante e dopo
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