Due sono le letture dell'aumento di popolazione anziana nel nostro paese. La prima sottolinea le preoccupazioni legate all'invecchiamento, la seconda accoglie un'analisi più composita e differenziata della popolazione oltre i 60 anni, protagonista di molti dei profondi mutamenti degli ultimi cinquant'anni, come l'accesso alla scolarizzazione, l'esposizione ai mezzi di informazione e di comunicazione, le occasioni di formazione permanente che hanno concorso a togliere ovvietà e naturalità al processo di invecchiamento.

Un ulteriore elemento di complessità è introdotto dalle analisi sociali che, utilizzando la categoria di "genere", hanno reso evidente che uomini e donne invecchiano in modo differente. Le doppie responsabilità riferite all'ambito del lavoro produttivo e del lavoro familiare, che hanno rappresentato un elemento di fatica per tante donne, sembrano diventare un vantaggio nell'età della pensione, perché concorrono a dare un "senso" alla propria vita.

Anche attraverso questa ricerca, lo Spi di Brescia si attrezza a una contrattazione che dia priorità alle esigenze delle persone anziane, lette come esigenze della comunità in cui esse sono immerse, in una prospettiva sindacale che dai diritti legati al lavoro si sposta a rappresentare diritti di cittadinanza.