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Vite di confine

Piero Feliciotti

Vite di confine

La psicoanalisi e le nuove patologie dell'adolescenza

Edizione a stampa

24,00

Pagine: 240

ISBN: 9788846462923

Edizione: 1a edizione 2005

Codice editore: 225.5

Disponibilità: Esaurito

Gli adolescenti di oggi sono davvero gli "eterni bambini" di cui ci parlano i giornali? La generazione che preferirebbe non crescere mai, che rimanda decisioni e responsabilità? I consumatori pasciuti ma insoddisfatti che predano a mani basse in un mondo di gadget e telefonini? Sembrerebbe di sì. Del resto le anoressie, le bulimie, l'abuso di alcol e droghe e l'impulsività patologica sono la spia di pulsioni infantili e segni di un passaggio verso forme più adulte di godimento che non si compie; psichiatri, psicologi e operatori sociali constatano che l'adolescenza si allunga ben al di là dei suoi limiti anagrafici. Ma perché i nuovi sintomi oscillano violentemente fra panico e somatizzazione? E perché negli ultimi venticinque anni depressioni e disturbi di personalità sono cresciuti al ritmo di un'epidemia?

Cercando di rispondere a queste domande, il testo propone un'analisi in chiave sociale e psicoanalitica del malessere contemporaneo che si leghi immediatamente alla pratica delle diverse figure professionali che lavorano con casi di dipendenza patologica; muovendo dagli assunti della psicoanalisi, suggerisce una clinica nel legame sociale e fondata sull'integrazione degli interventi.

Se l'adolescenza è sempre stata un dramma che si gioca tra famiglia e società, oggi lo scenario di questo dramma è cambiato: l'erosione delle strutture familiari e la crisi della funzione paterna mettono l'adolescente davanti a interlocutori più sfuggenti e meno affidabili; la società capitalista, poi, offre risposte troppo anonime ed omogenee. Il tempo dell'adolescenza non è più segnato dall'incontro con persone che accettino il rischio dei "tre mestieri impossibili" di cui parlava Freud (curare, educare, governare).

I nuovi sintomi, tuttavia, sono un'invenzione personale, un appello del soggetto che porta i conflitti sulla scena sociale nel tentativo di riaprire il discorso familiare e cercare una separazione. L'attuale sistema delle cure, per diagnosticare, prevenire e curare la depressione, insiste sul formalismo delle diagnosi, sui protocolli terapeutici e sulle scale di valutazione e così facendo la alimenta. Per la psicoanalisi, invece, il sintomo non è un deficit da correggere, riabilitare e riadattare in fretta, ma un appello, una metafora del soggetto a cui assegnare un valore positivo, una formazione sociale che cambia a seconda della risposta che ottiene.

Per saper ascoltare questo richiamo, e tentare una risposta, è necessario un concetto di inconscio e un metodo di lavoro clinico adatti alla società postmoderna, in cui l'individuo è apparentemente più libero di scegliere tra diverse offerte terapeutiche, ma si muove in modo confuso e incerto.

Piero Feliciotti , medico, psicoanalista e psichiatra, opera come neuropsichiatra infantile presso l'Asl n. 9 di Macerata. È docente dell'Istituto per la Clinica dei Legami Sociali (ICLeS) e responsabile della sede ICLeS del Tolentino (MC). È membro del Forum Italiano del Campo Lacaniano.


Introduzione
(In principio fu Bartleby)
Idee di adolescenza
(Sara, sospesa sul nulla; L'adolescenza, sintomo della postmodernità)
Adolescenza e patologie dei legami familiari
(L'adolescenza è un dramma; Ribellione; Prove tecniche di creatività; Una scena che cambia; Un discorso senza parole; Il compito dell'adolescenza; Il disturbo di personalità: dialettica della domanda e del desiderio fra famiglia e società)
Mestieri impossibili
(La funzione dell'operatore; La natura dei nuovi sintomi; Provaci ancora, Sam!; La politica istituzionale: fra educazione e rete sociale)
Vita di confine. Un'analisi della società postmoderna
(Psicoanalisi e legame sociale; Il disagio della postmodernità; Una promessa impegna solo chi la riceve; Libertà obbligatoria, ovvero: la società non esiste; Tecno-scienza e superstizione: l'arte di arrangiarsi; La comunità recitante e la fine della piccola differenza; Il sintomo camaleonte; Il mito dell'autenticità individuale e la coscienza critica; Il discorso del capitalismo e le tecnologie del desiderio)
Inconscio postmoderno
(Le nuove frontiere della clinica; La nevrosi moderna e la crisi della funzione paterna; La nevrosi postmoderna e le conseguenze sulla pulsione; Dal discorso dell'Altro al discorso universale; Sintomo e discorso; Motto di spirito e discorso; Vantaggio primario e secondario; Salute mentale e campo del godimento)
Adolescenza e tossicomania
(Una clinica e una politica per le istituzioni: l'esempio della tossicomania; Fuori dal preliminare; Il tossicomane, tra godimento privato e discorso pubblico; Cassio, che si è fatto da solo; Discorso e crisi; Sintomo e sinhtomo)
Adolescenza e anoressia mentale
(Adolescenza o borderline? L'esempio dell'anoressia mentale; L'adolescenza e la sua struttura; La dialettica alienazione-separazione; L'anoressia; Dall'anoressia all'adolescenza: la dialettica domanda-desiderio)
Quando il fantasma non funziona
(Marianna)
Clinica e legame sociale
(La psicoanalisi e i sintomi della postmodernità; Teoria del sintomo; Clinica della supplenza e transfert; Depressione, sintomo, angoscia; Una clinica del legame sociale; La storia di Amanda)
Diagnosi e consulenze
(Chi ha paura del controtransfert? La diagnosi come offerta per il soggetto; La manovra del transfert; Un metodo per l'interdisciplinarietà; La fine dell'epistemologia; Michelaccio. Ovvero: che cosa facciamo in una consulenza ospedaliera?)
Epistemologia
(Sulla terapia integrata: riflessioni epistemologiche e cliniche; Essere scientifici; L'ingenuità dell'anatomismo; Il posto della psicoanalisi; Il problema della terapia)
Mito
(La generazione che danza sul nulla; Rampanti o arrabbiati; Preferirei di no; Bartleby, o il limite dell'interpretazione; Da Moby Dick a Bartleby; Sull'utilitarismo e il legame sociale; Oltre Edipo; Un uomo è un uomo; Le nuove forme del sintomo; La società post tragica; Ricordati di Antigone)

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